“Le colone agricole penali sono un patrimonio prezioso non solo per il sistema carcerario italiano ma per l’intera società, un patrimonio che è anche occasione per dare concretezza a uno dei pilastri della riforma dell’esecuzione penale, il lavoro”. Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, intervenuto oggi a Isili (Cagliari) alla presentazione del progetto “Liberamente” per la valorizzazione delle colonie penali.
“Il lavoro – ha spiegato – è il primo ponte di inclusione che fa parte di un’idea del carcere in grado di superare un muro di indifferenza che lo separa dalla società”. Da qui, la necessità di una maggiore apertura al territorio delle colonie penali. Ed ecco perché “abbiamo deciso di investire, con l’attivazione di interventi di riqualificazione edilizia sulle tre Colonie presenti sul territorio sardo, per un importo di circa 3 milioni di euro, approvati dal ministero delle Infrastrutture”.
“Grazie all’utilizzo di fondi europei abbiamo attivato il Pon Inclusione, con un progetto di intervento per il lavoro e l’inclusione attiva delle persone in esecuzione penale. Il progetto coinvolge cinque Regioni, inclusa la Sardegna, e intende intervenire sull’attuale modello del lavoro penitenziario”. Ha evidenziato ancora Orlando. Il ministro ha insistito soprattutto sull’esigenza di “incentivare la dimensione lavorativa come alternativa concreta al reato”. Gli studi in materia dimostrano, infatti, che “tra le persone private della libertà che hanno opportunità lavorative, l’incidenza della recidiva è assai inferiore rispetto a quelle che non vi accedono. Allo stesso tempo i dati relativi al lavoro carcerario indicano come meno del 30% della popolazione detenuto svolga questo tipo di attività. Non siamo ancora soddisfatti, ma questo dato vede una continua crescita negli ultimi cinque anni”.
Inoltre, “oggi, più inclusione significa più sicurezza, e le Istituzioni, devono essere consapevoli che oggi la detenzione in cella, senza alcuno sbocco, senza la possibilità di accedere ad attività, rende più insicura tutta la società, perché alimenta un circolo vizioso”. Ecco perché, ha concluso Orlando, “le esperienze delle Colonie penali agricole devono essere valorizzate”.
E sul fronte della caranza di organico il ministro ha evidenziato che “stiamo provvedendo nei prossimi mesi all’immissione di 2000 unità, complessivamente, per far fronte alla carenza di organici nelle carceri. Il tema che va affrontato però è il rapporto tra quante persone lavorano nei reparti e quante negli uffici. E’ in discussione il decreto sulla mobilità – ha aggiunto – perché si è creato uno squilibrio nel corso degli anni. Questo naturalmente non ci esime dal cercare ulteriori soluzioni”, ha concluso il ministro.