Carceri, due detenute incinte a Buoncammino: “Istituto inadeguato per donne in attesa”

“Ancora una volta due giovani donne, di etnia Rom, entrambe incinte di alcuni mesi, sono ristrette nel carcere di Buoncammino”. Lo denuncia Maria Grazia Caligaris, presidente dell’Associazione Socialismo Diritti e Riforme, ricordando che “solo esigenze cautelari di eccezionale rilevanza nonché un rischio certo di recidiva possono giustificare la carcerazione per le gestanti e le neo mamme. In ogni caso però devono anche sussistere condizioni oggettive per salvaguardare la loro vita e quella del nascituro”. “La situazione di Buoncammino – sottolinea Caligaris – non può essere assimilata a quella di un istituto a custodia attenuata e neppure a un carcere femminile. Le celle infatti costituiscono una sezione all’interno di un penitenziario maschile dove le donne vivono in ambienti molto angusti e con scarsi spazi per le ore d’aria. Un luogo in cui sono rinchiuse complessivamente 17 donne che non può garantire le condizioni igieniche adeguate al periodo di attesa. La presenza delle due donne in stato di gravidanza – prosegue l’esponente socialista – preoccupa le agenti della Polizia Penitenziaria e i medici nonostante la visita ginecologica non abbia per ora segnalato pericoli”.

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