Carcere di Uta, Pili: “Conti da capogiro, già spesi 94,5 milioni”

Nel nuovo carcere di Uta (alle porte di Cagliari) non c’è traccia di collaudi, né di certificati di prevenzione antincendio, meno che mai è stata richiesta l‘agibilità“. Lo denuncia il deputato di Unidos, Mauro Pili, che parla della struttura come di “un pozzo senza fondo (finanziariamente parlando) e senza autorizzazioni”. Questa mattina il parlamentare ha presentato le istanze di accesso agli atti e di diffida al ministero della Giustizia, perché “il quadro economico del carcere ha raggiunto l’esorbitante cifra di 94,5 milioni di euro, a fronte di una disponibilità per euro 89,8 milioni”. Pili dice che rispetto allo sforamento, “oltre 3 milioni, necessari ai lavori di completamento e agli allacci sono già a carico di Piano carceri”, in più ci sarebbero “1,4 milioni di euro per maggior costi dei materiali e 3,3 milioni derivanti da una transazione del 28 marzo 2013, stipulata con l’appaltatore”. Sempre stando alle dichiarazioni del deputato, il Commissario governativo delle carceri ha autorizzato per Uta 4,7 milioni di maggiori spese, dando il via libera il 18 luglio 2013″.

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