Ha perso la bambina che aveva in grembo allla ventiduesima settimana di gravidanza. Tredici ore di travaglio per mettere al mondo una figlia senza vita. Ha delegato la Asl a occuparsi delle procedure per il seppellimento che, in questi casi, è previsto dalla legge.
Ha compilato un modulo, le è stato detto che avrebbe potuto decidere di lasciarla nel luogo scelto dall’ospedale, o trasferirla in un altro luogo scelto da lei e dal marito. Ma, quando una settimana dopo, è tornata in ospedale, ha scoperto che il corpicino, per un errore, era stato incenerito tra i rifiuti.
E’ avvenuta a settembre all’ospedale “Sirai” ma solo ora i coniugi, una coppia di Calasetta che ha voluto mantenere l’anonimato, hanno deciso di renderla pubblica attraverso i loro legali.
A comunicare la notizia ai genitori della bambina è stata un’operatrice sociale alla quale si erano rivolti dopo aver scoperto che il corpicino non era mai arrivato nella camera mortuaria del ‘Sirai’. La spiegazione in una frase gelida: “Purtroppo queste cose succedono”. La decisione di raccontare il fatto è stata appunto determinata dalla volontà di fare in modo che non succedano più.