Capo politico M5s, è atteso il verdetto: dai giudici dipendono le mosse di Conte

I destini del Movimento Cinquestelle e della futura leadership dell’ex premier Giuseppe Conte appesi alle decisioni dei giudici della Corte d’Appello di Cagliari. Il collegio è riunito in Camera di Consiglio e dovrebbe pronunciarsi la settimana prossima sul ricorso presentato dal M5S contro la recente nomina di un curatore speciale, cioè di un rappresentante legale al posto del parlamentare Vito Crimi.

La vicenda, piuttosto intricata, è legata all’espulsione dal Movimento della consigliera regionale della Sardegna Carla Cuccu. Su sua richiesta, il 24 febbraio scorso, il Tribunale di Cagliari aveva nominato un curatore dei cinquestelle rimasto privo di rappresentanza legale dopo la modifica dello Statuto votata il 17 febbraio. In quell’occasione l’assemblea aveva deciso di introdurre un Comitato direttivo di cinque membri al posto del capo politico. Ma i cinque membri non sono mai stati nominati. Si è verificata, insomma, una vacatio dei poteri di legale rappresentanza, da qui la richiesta della Cuccu di nominare un curatore speciale, proprio per poter “correttamente instaurare il contenzioso giudiziario”.

Ora, l’avvocato del Movimento, Andrea Ciannavei, ha sollecitato dubbi sulla competenza territoriale del Tribunale di Cagliari che ha nominato il curatore. I legali di Cuccu, Lorenzo Borrè e Patrizio Rovelli, hanno ribadito alla Corte la richiesta di inammissibilità dell’eccezione di competenza territoriale e che Crimi non sarebbe più il legale rappresentante visto che lo statuto del M5s non prevede più il ruolo di capo politico.

Prima di annunciare ufficialmente il progetto per il M5s, Giuseppe Conte, oltre a quello di Rousseau, ha da sciogliere il nodo del pronunciamento della Corte d’Appello di Cagliari. Se sarà confermato che Crimi non è più capo politico, la Procura potrebbe decidere di intimare al garante Beppe Grillo di indire le elezioni per la nomina dell’organismo di leadership collegiale come hanno richiesto gli iscritti con un voto durante gli Stati generali M5s.

Ma, com’è noto, con Rousseau c’è una trattativa in corso: Davide Casaleggio si rifiuta di cedere la lista degli iscritti ai 5 Stelle, perché lo Statuto lo obbliga a consegnarla solo al capo del Movimento, e il contenzioso presso il Tribunale di Cagliari ha messo la questione in stand-by. Conte spera che da Cagliari arrivi una decisione favorevole ai suoi programmi. Senza contare che c’è una frangia del Movimento che avversa il suo progetto e spera nell’intervento della magistratura per arrivare all’elezione dell’organo dirigente collegiale: per loro sarebbe un modo per gestire dall’interno la transizione.

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