Capo Frasca: riprende la protesta dei pescatori contro le esercitazioni militari

Dopo la pausa del fine settimana riprende, stavolta con un cauto ottimismo, la protesta dei pescatori delle marinerie dell’Oristanese davanti al poligono militare di Capo Frasca per bloccare le esercitazioni avviate la settimana scorsa e subito sospese a causa delle manifestazioni dei giorni scorsi. In mare, a causa del vento che sta ingrossando le onde, sono arrivati al limite dell’area di sicurezza solo i pescherecci più grandi, mentre a terra è stato organizzato il corteo che da Marceddì arriverà davanti ai cancelli della base militare. Le rivendicazioni sono sempre le stesse: riperimetrazione delle aree interdette anche attraverso un calendario semplificato e l’assegnazione degli indennizzi per le giornate di stop alla pesca a causa delle esercitazioni. “Aspettiamo in settimana segnali chiari che potrebbero portare ad uno stralcio del caso Capo Frasca nel più ampio dibattito sulle servitù militari intavolato da Governo e Regione sarda – osserva Gabriele Chessa di Legacoop – l’auspicio è che si trovi al più presto una soluzione specifica. Per ora abbiamo l’impressione che su questo stralcio stiano venendo meno alcune rigidità da parte della Difesa”. Nel frattempo questa mattina i pescatori hanno ricevuto la solidarietà del senatore Ignazio Angioni e della deputata Caterian Pes, entrambi esponenti del Partito democratico.

La deputata Pes ha presentato un’interpellanza urgente sul tema degli indennizzi che riguardano i pescatori. L’annuncio è stato dato dalla stessa parlamentare oristanese che sia oggi che venerdì scorso ha partecipato all’assemblea dei pescatori. Nell’interpellanza la Pes chiede al ministero della Difesa “quali azioni possibili e urgenti possano essere intraprese per il riconoscimento degli indennizzi a tutti i pescatori che operano nei pressi del poligono di Capo Frasca e alle marinerie dell’oristanese, poiché lesi nei propri diritti”. Secondo la deputata dem anche alle marinerie che operano nella zona del poligono militare dovrebbe essere garantito un equo indennizzo per il periodo in cui non è possibile svolgere appieno la propria attività: “Oggi – ha detto la Pes davanti a un centinaio di pescatori – ragioniamo di indennizzi, ma la speranza è quella che un giorno il poligono possa essere definitivamente dismesso”. La parlamentare chiede anche al Governo “se possa essere valutata l’opportunità di procedere alla revisione del protocollo d’intesa con la Regione Sardegna del 1999 per includere gli aventi diritto all’indennità, penalizzati dall’interdizione di tratti di mare dalle esercitazioni militari”.

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