I pastori sardi sono tornati sul piede di guerra: oggi hanno invaso la statale 131, l”autostrada che collega il nord e il sud dell’Isola, all’altezza di Tramatza. Ma hanno intenzione di andare avanti: per venerdì 5 agosto hanno annunciato una marcia su Thiesi, in provincia di Sassari. Poi sono previste altre tappe sino al gran finale con una manifestazione a Cagliari con i numeri e la rabbia di qualche tempo fa. Insomma, si torna all’estate calda. Le ragioni? Il prezzo del latte, non ritenuto adeguato al lavoro degli allevatori. “Ma questo è solo il punto di partenza – spiega all’ANSA lo storico leader del Movimento pastori sardi Felice Floris – perché il disagio economico delle campagne è vasto e abbraccia anche l’agricoltura, come dimostrano le proteste per il prezzo del grano”. I pastori si sono riuniti, secondo tradizione, a Tramatza: una affollata assembla per capire se e come tornare in piazza. Il se è diventato subito un sì. E la riunione si è trasferita in mezzo alla statale ‘Carlo Felice’. “Abbiamo solo voluto lanciare un segnale: senza risposte, la nostra protesta sarà sempre più forte”, assicura Floris. E potrebbe tornare a Cagliari. “Beh perché alla base di tutto – argomenta – ci sono le scelte sbagliate e le mancate risposte da parte della politica”. Nel mirino gli industriali del latte, ma gli allevatori sollevano anche il problema dei premi comunitari non percepiti.
Sardinia Post si ferma, la solidarietà della Giunta Todde
La presidente Alessandra Todde e tutta la Giunta regionale esprimono la loro vicinanza ai giornalisti di Sardinia Post, rimasti senza lavoro…