È il momento di dare una svolta a questo campionato del Cagliari. Adesso, se non si vuole che diventi troppo tardi. La squadra naviga nei bassifondi della classifica, a un solo punto dal terzultimo posto che significa retrocessione.
La squadra, che questa mattina ha proseguito con la preparazione per lo scontro diretto di venerdì sera alle 20,45 alla Unipol Domus, non riesce a emergere dalla mediocrità, alternando prove convincenti ad altre decisamente mediocri. Finora il campionato ha detto che Nicola sta si facendo un buon lavoro e che ai suoi ragazzi non manca l’impegno e l’applicazione, ma ha ribadito anche i limiti strutturali e di organico ben noti fin dai passati campionati. A cominciare dalla difesa che continua a prendere tanti gol, molti in maniera ingenua, per disattenzioni inammissibili e mancata applicazione di schemi provati e riprovati in allenamento.
Alla fragilità difensiva degli esterni, adesso si aggiunge l’insicurezza emersa nel ruolo del portiere. Scuffet e Sherry non offrono garanzie e il loro apporto è piuttosto insoddisfacente. Probabilmente allenatore e società, al di là delle dichiarazioni di facciata, si stanno guardando attorno per trovare un nuovo padrone dei pali rossoblù già nell’imminente mercato di gennaio. Possibilmente senza aspettare la fine del periodo utile per un nuovo ingaggio. Con il centrocampo completo e sufficientemente competitivo a livello di squadre concorrenti nella battaglia per la permanenza in serie A, lo stesso discorso fatto per il portiere necessita per l’attacco. La prima punta Piccoli è troppo solo lì davanti e sta facendo interamente il suo dovere. Gli manca un partner che lo supporti, che non possono essere Pavoletti e Lapadula per motivi fisici e di età.
I due “anziani” possono tornare utili nelle fasi finali di partita qualora le circostanze lo richiedessero, ma non possono avere un ruolo da titolari. Dietro loro c’è solo il giovane Kingstone Mutwanda, ma finora il mister Nicola non lo ha messo alla prova nel palcoscenico del campionato. Ecco che allora occorre un altro attaccante di peso, capace di fare almeno 8-10 gol a stagione e di affiancare proficuamente il titolarissimo Piccoli nel sostenere il peso dell’attacco.
Non sarebbe neppure male che Davide Nicola decidesse poi cosa fare di Viola e Gaetano, due uomini per un ruolo. Nicolas ha anche lui la sua età, mentre lo scugnizzo napoletano, su cui la società ha investito, ha forse necessità di sentire maggiore fiducia in lui e di avere un posto in squadra da titolare. Perché è inutile che si dica, i posti della formazione sono undici e gli altri sono alternative in panchina.
L.O.