La cacciata dei “salviniani”? Si tratta dell’inevitabile risposta tributata da un pezzo consistente di città nei confronti di chi ha provato comunque a ritagliarsi un indebito palcoscenico”. E si parla anche di “provocazioni”. È un passaggio del comunicato del Coordinamento antifascista a meno di 48 ore dalle tensioni che avevano preceduto il pranzo “meticcio e sociale” organizzato in piazza Matteotti a Cagliari come segnale di solidarietà nei confronti
dei migranti.
Nel frattempo continuano le indagini per chiarire i dettagli dell’episodio che ha costretto il leader sardo di “Noi con Salvini” a dover ricorrere alle cure del Pronto soccorso. In una nota stampa il partito ha parlato di inseguimento e aggressione. Ieri sera il leader nazionale Matteo Salvini su Facebook aveva confermato la versione: “Le solite zecche rosse – si legge nel social – dei centri a-sociali, tutti contro uno, hanno aggredito e ferito il coordinatore di Noi con Salvini. Un abbraccio a Daniele, ai cagliaritani perbene. Per gli infami dei centri ‘a-sociali’ solo schifo e ruspa”.
Il Coordinamento antifascista ribadisce: “C’è stata una sola iniziativa: la piazza è stata occupata attorno alle 11.30 come annunciato nei giorni precedenti per evitare la manifestazione indetta dai leghisti sardi. Il corteo ‘Stop invasione’ era stato convocato con il conclamato intento di speculare sull’emergenza migranti di piazza Matteotti: abbiamo sentito la necessità di reagire convocando un presidio con l’intento di impedire simili provocazioni”.