Cagliari, Visco apre l’anno accademico. Del Zompo: “Pronti al salto di qualità”

L’Università di Cagliari si prepara per il 2020 con lo sguardo ai festeggiamenti per i suoi 400 anni. Il 339simo anno accademico si apre domani e sarà il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ad inaugurarlo con una relazione che affronterà il tema “Innovazione, Conoscenza, Finanza”. Numeri positivi per l’Ateneo cagliaritano. “Siamo pronti al salto di qualità, nonostante la penalizzazione di 17 milioni di fondi ministeriali negli ultimi sei anni”, spiega la rettrice Maria Del Zompo illustrando la cerimonia di inaugurazione assieme al direttore dell’Università Aldo Urru e al pro rettore Francesco Mola.

Crescono gli iscritti, 24.960, di cui 4.154 i nuovi immatricolati, 17 per cento in più. E aumentano i servizi per gli studenti, facendo incrementare il loro indice di soddisfazione: entro la fine del 2020, per esempio, sarà attivo l’asilo nido a Sa Duchessa. L’Università registra anche una crescita degli iscritti regolari: sono passati da 14.282 a 14.539. Per il nuovo anno accademico agli 81 corsi – 38 triennali, 38 magistrali e magistrali a ciclo unico – si aggiunge la magistrale di Scienze motorie. Da segnalare, infine, anche il miglioramento degli indicatori legati alla gestione dei fondi. Un Ateneo sempre più internazionale. Cagliari è infatti partner di Educ, European Digital University, una delle 17 Università europee. Salgono a sei, inoltre, i corsi di laurea che possono essere utilizzati sia in Italia che in altri Paesi dell’Ue. Un lavoro continuo per una istruzione di qualità. “Per far arrivare studenti più preparati nelle Università abbiamo costituito, in collaborazione con la direzione scolastica regionale, sei reti di scuole per l’orientamento – racconta Del Zompo -. Sul fronte del diritto allo studio, poi, oltre la metà degli studenti, quasi 14mila tra ragazze e ragazzi, è esonerato dal pagamento delle tasse”. L’Università di Cagliari è poi impegnata in uno dei pochi progetti sulla parità di genere a livello internazionale. “C’è tanta strada ancora da fare – sottolinea la rettrice -, basti pensare, un dato su tutti, che solo il 24 por cento dei professori ordinari è donna”.

 

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