Disastro ambientale, gestione di rifiuti non autorizzata e inquinamento. Sono queste le accuse di cui sono chiamati a rispondere otto bosniaci residenti nel campo rom alle porte di Cagliari. Il fascicolo è stato aperta dalla Procura dopo le denunce degli abitanti vicini quartieri di Mulinu Becciu e Su Planu, nonché da parte di vari comitati e associazioni ambientaliste (foto associazione Grig)
Gli indagati sono sette uomini e una donna che, nel tempo, avrebbero dato alle fiamme pneumatici e altro materiale non precisato. Di certo i roghi causavano colonne di fumo nero rendendo l’aria irrespirabile. La notizia sull’apertura del fascicolo, in mano al pm Giangiacomo Pilia, è sull‘Unione Sarda oggi in edicola. Il pubblico ministero ha nominato un ingegnere cui spetterà fare analisi mirate nel campo rom e capire l’entità dei reati ipotizzati. L’area dedicata ai roghi e interessata all’inchiesta si estende su circa cento metri lineari e con una profondità di cinquanta.