Cagliari, primo giorno di scuola al Siotto: i migranti accolgono gli studenti

Primo giorno di scuola al Siotto, storico liceo classico di Cagliari, insieme ai migranti. I ragazzi – con loro c’erano anche i genitori – che cominciano oggi il nuovo anno scolastico hanno trovato in aula magna un gruppo di giovani scappati dall’Africa da guerra e fame e approdati in Sardegna dopo un viaggio tra deserto e barconi. Su tutti Mamadou Colibaly, 23 anni, arrivato dal Mali dopo un’odissea interminabile tra Algeria e Libia. Sino all’approdo a Palermo e poi a Cagliari. “Ringrazio l’Italia, qui ora vivo in pace e in libertà”, – ha detto agli studenti il giovane maliano sbarcato in Sardegna nel luglio del 2014.

“Nel barcone eravamo in 125 – ha raccontato – ci siamo salvati tutti”. Mamadou in Italia ha seguito un corso di cucina e ha collaborato con lo chef stellato Roberto Petza. Chi va al ristorante dell’esperto di buoni piatti troverà un menù suggerito proprio dal ragazzo del Mali. Peppino Loddo, preside della scuola, ha voluto subito respingere le polemiche. “Alle strumentalizzazioni – ha detto – rispondo che questa è una scuola della Repubblica e qui si rispetta la Costituzione che sancisce il diritto d’asilo e di pace. Questo è il Siotto, una scuola accogliente anche in senso più generale. Questo avvio non poteva che cominciare così: non potevamo non lanciare un messaggio di fronte ad una tragedia così grande”. Presenti all’esordio i rappresentanti di Caritas, Emergency e Croce Rossa Italiana. Una scelta contestata da Noi con Salvini Sardegna: “Il liceo Siotto di Cagliari non imponga agli studenti ideali politici a senso unico”.

Sull’accoglienza a scuola con i migranti c’è la benedizione del direttore scolastico regionale, Francesco Feliziani. “Sono qui per testimoniare il mio apprezzamento per questa iniziativa – ha detto a ragazzi, mamme e papà – la coscienza civile si costruisce con l’impegno quotidiano”. Critico, invece, il movimento Noi con Salvini: “Se qualche studente fosse contrario all’invasione di immigrati clandestini in atto in questi mesi, saprebbe in partenza che il dirigente scolastico probabilmente non gradirebbe eventuali opinioni discordanti. La scuola deve essere terza e imparziale, far sentire tutti gli studenti liberi di esprimere le proprie opinioni e a casa propria. Non imporre modelli di pensiero a senso unico, ma permettere che lo studente formi le proprie idee senza odiose interferenze ideologiche”. Una mattinata, al Liceo Siotto, terminata con l’immancabile “Imagine” di John Lennon. Mentre sul video scorrono le immagini di guerre, deportazioni, lager e migranti in viaggio.

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