Cagliari, i migranti: “Vogliamo raggiungere le nostre famiglie”

“Vogliamo andare via, vogliamo lasciare la Sardegna e raggiungere i nostri parenti in altre nazioni europee”. Lo hanno detto ai mediatori culturali che cercavano di spiegare loro la normativa europea sui migranti, lo hanno ripetuto ai funzionari delle forze dell’ordine arrivati davanti al Municipio per controllare la situazione gli oltre quaranta migranti che in mattinata hanno “occupato” piazza Matteotti a Cagliari, bloccando ripetutamente il traffico nella zona. Alcuni di loro hanno trascorso la notte in piazza, dormendo sulle panchine o a terra anche nelle aiuole, tanti altri – dopo un passaparola con gli altri connazionali – hanno raggiunto largo Carlo Felice a piedi, lasciandosi alle spalle le strutture ricettive, gli alberghi e gli hotel, trasformati in centri di accoglienza. Tra gli stranieri tanti giovani, molti dei quali minorenni e alcune donne. Una protesta, quella di oggi, identica a quella di una settimana fa a Pirri, alle porte di Cagliari, quando oltre 200 stranieri, ospiti di un albergo della zona, sono scesi in strada cercando di bloccare la rotonda di via Cadello per chiedere di lasciare al più presto l’isola.

Alle 10 gli stranieri hanno raggiunto piazza Matteotti, spostandosi più volte dai portici del Municipio alla banchina del porto, mandando in crisi la viabilità. I vigili urbani e la polizia in breve tempo hanno arginato la protesta convincendo i migranti a rimanere in piazza. E’ poi iniziata la mediazione durata alcune ore. Funzionari dell’ufficio stranieri, con l’aiuto dei mediatori culturali, hanno spiegato ai migranti le procedure per lasciare la Sardegna e l’Italia, tra queste soprattutto l’identificazione. Alle 14 gli stranieri hanno deciso di abbandonare il presidio e raggiungere la mensa della Caritas, non prima di aver ottenuto rassicurazioni sulla loro posizione. In piazza Matteotti sono comunque rimasti agenti di polizia e carabinieri. C’è infatti il sospetto che la protesta si riaccenda,come già accaduto in passato, e che coinvolga anche gli altri stranieri presenti nel cagliaritano.

Ma. Sc.

(foto di Roberto Pili)

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