La Regione aveva tutto il diritto di regolare secondo chiare prescrizioni l’utilizzo dello scivolo a mare presente nell’area di Marina Piccola, il porticciolo turistico di Cagliari. Lo ha deciso il Consiglio di Stato (guarda la sentenza), che ha così chiuso una lunga querelle tra la società Motomar sarda, guidata da Gianni Onorato e concessionaria dell’area, e lo Yacht club Cagliari, presieduto da Alberto Floris, fratello dell’ex sindaco di Cagliari Emilio, che non ha un ingresso diretto a mare. Il primo effetto? I soci dello Ycc dovranno ora pagare 10 euro per il varo (l’ingresso in acqua delle imbarcazioni) e altrettanti per l’alaggio (l’uscita). L’unico utilizzo a titolo gratuito dello scivolo, che si trova nel molo Martello, è garantito in occasione di manifestazioni sportive preventivamente comunicate.
La controversia risale al 2012, quando tra i rappresentanti di Motomar sarda e Yacht club erano emerse divergenze interpretative sul Regolamento dell’approdo. A fare chiarezza ci avevano pensato i tecnici del Servizio demanio della Regione: utilizzo gratuito per gli eventi sportivi e a pagamento in tutti gli altri casi, soci dello Yacht club compresi. Una decisione che, come era presumibile, non ha accontentato gli iscritti al sodalizio guidato da Floris. Da qui, nel maggio del 2013, la decisione di ricorrere al Tar, che ha dato ragione a Floris poiché, secondo il Tribunale amministrativo, la Regione non aveva le competenze necessarie, in capo al Comando della Capitaneria di porto. Pochi giorni fa, la decisione del Tar è stata ribaltata dal Consiglio di Stato, che ha riconosciuto la legittimità delle decisioni assunte dal Servizio demanio regionale.
Si apre inoltre un altro fronte: secondo i legali della Motomar Sarda, l’occupazione dell’area da parte dello Yacht club sarebbe abusiva, perché la prima concessione risale al 1969 e aveva la durata di sei anni, quindi fino al 1975. “E non è stata mai rinnovata – hanno affermato gli avvocati di Gianni Onorato – o prorogata”.