Si profila una richiesta di rinvio a giudizio per il chirurgo estetico cagliaritano Vito Contreas, 64 anni, indagato con l’accusa di omicidio colposo per la morte di Rossella Daga, 39 anni, cagliaritana, nel marzo dello scorso anno nella sua casa. Il decesso è avvenuto il giorno dopo un intervento di liposuzione nello studio privato dell’indagato, in viale Diaz a Cagliari.
Il pm Danilo Tronci ha chiuso l’inchiesta, notificando al difensore Guido Manca Bitti l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Ora il medico potrà decidere di farsi interrogare o consegnare ulteriori documenti o memorie prima che il magistrato avanzi la richiesta di rinvio a giudizio. Subito dopo la morte della donna era stato affidato al medico legale Francesco Paribello l’incarico di eseguire l’autopsia, mentre il chirurgo estetico aveva nominato come consulenti Carlo Cabula e Dalila Ranalletta. L’autopsia aveva accertato che la donna era morta per una embolia polmonare legata, secondo l’accusa, alla rottura della vena safena. Erano stati i genitori della donna a presentare denuncia ai carabinieri sospettando un collegamento diretto tra la morte e la liposuzione. Rossella Daga era svenuta in casa e nella caduta aveva battuto la giugulare contro un mobile: il decesso era stato pressochè istantaneo. Contattato dall’ANSA dopo l’iscrizione sul registro degli indagati, Contreas si era detto addolorato per la morte della sua paziente. “Non era una situazione preoccupante, ma tranquilla – aveva detto il chirurgo parlando dell’operazione – Rossella aveva fatto tutti gli esami previsti, l’intervento è stato fatto con tutti i crismi, ero sereno. Non c’era la minima avvisaglia di quanto poi è accaduto”.
Foto Roberto Pili