Si accende di nuovo la protesta dei migranti eritrei a Cagliari che da giorni bivaccano davanti al porto e sotto i portici del Municipio chiedendo di poter lasciare la Sardegna: uno dei giovani in piazza, esasperato, si è buttato in mare, nello specchio d’acqua antistante lo scalo. Il migrante è stato subito soccorso, anche con l’aiuto del fratello. Sul posto è arrivata un ambulanza del 118: il profugo sta bene.
In serata il prefetto Giuliana Perrotta ha fatto sapere all’Ansa che “la situazione si sta normalizzando grazie all’interlocuzione che abbiamo avviato con i migranti e all’attività di intermediazione portata avanti dalla Caritas e dai mediatori”. Tuttavia, “avremo bisogno di ancora qualche giorno per risolvere l’emergenza – ha precisato il Prefetto – e avere i margini per applicare la normativa vigente”. I migranti, che arrivano quasi tutti da altre province sarde, rifiutano di farsi fotosegnalare o identificare, quindi non possono lasciare l’Isola. Loro chiedono di poter partire e raggiungere i parenti o gli amici che si trovano in altre nazioni europee. E c’è qualcuno che, pur di imbarcarsi per la Penisola, si è detto pronto a farsi fotosegnalare. Ma a Roma.