Cagliari, la Metro arriverà alla stazione. La Regione gestirà l’area per 30 anni

La Metro di Cagliari arriverà alla stazione dei treni di piazza Matteotti. La Giunta regionale ha approvato una delibera che autorizza l’acquisizione per 30 anni del diritto di utilizzo dell’area all’interno della stazione, che dovrà ospitare il traguardo della Metro (in basso, una simulazione del percorso). L’avvio dei lavori per il prolungamento del tracciato dall’attuale capolinea di piazza Repubblica è slittato di qualche settimana, non sarà entro la fine dell’anno come previsto, ma dalla Regione assicurano che “la consegna dei lavori avverrà nei primi mesi del 2019 e l’opera dovrà essere conclusa in poco meno di due anni”.

“Il nuovo capolinea consentirà un interscambio immediato tra i servizi di Trenitalia e la metrotranvia senza dover abbandonare il perimetro della stazione ferroviaria – dice l’assessore regionale ai Trasporti Carlo Careddu – un vantaggio per tutti i viaggiatori che così potranno sfruttare una connessione tra diversi sistemi di mobilità in piena sicurezza e risparmiando tempo”. Il contratto per l’esecuzione della nuova tratta della metropolitana leggera di Cagliari è stato già sottoscritto dall’Arst e dall’impresa aggiudicataria del bando pubblico, un’Ati con capogruppo il Consorzio Integra.

“L’acquisizione da parte della Regione dello spazio interno alle Ferrovie per il capolinea della metropolitana di superficie è un passo avanti fondamentale per una infrastruttura che migliorerà in modo determinante la viabilità cittadina e di tutta l’area vasta – commenta il sindaco di Cagliari Massimo Zedda – la possibilità di arrivare in treno a Cagliari, e poi utilizzare la metro senza uscire dalla stazione, permetterà a moltissimi sardi in arrivo in città di poter scegliere i mezzi pubblici e risparmiare i costi del carburante, guadagnare tempo e spostarsi in sicurezza”.

La Regione ha stanziato 22,5 milioni di euro per il nuovo tracciato che prevede il collegamento di piazza Repubblica con piazza Matteotti e la realizzazione di cinque nuove fermate lungo il tragitto. In questi giorni sono in corso i lavori di ristrutturazione della facciata della stazione dei treni e di riqualificazione delle aree interne ed esterne, è solo l’inizio della rivoluzione che arriverà col capolinea della Metro.

Dal lì partiranno i trenini bianchi che passeranno lungo piazza Matteotti – che potrebbe finalmente essere riqualificata – per poi proseguire nella corsia ora riservata ai mezzi pubblici del lungomare New York 11 Settembre 2001. Con la posa dei binari sarà rivoluzionata la viabilità di via Roma: i bus Ctm e Arst passeranno nelle corsie che costeggiano la parte alberata e lo spazio per le auto sarà ridotto alle sole corsie davanti ai portici.

All’altezza del palazzo della Rinascente sarà realizzata la fermata “Municipio“, poi la Metro proseguirà fino alla fermata “Darsena” all’altezza del Consiglio regionale. Da lì la linea proseguirà attraversando piazza Amendola per correre lungo lo spartitraffico centrale di viale Diaz con la fermata “Lussu” nell’omonima piazza, davanti alla ex Cariplo. Dopo il rettilineo di viale Diaz ci sarà la fermata “Bonaria” davanti all’edificio progettato dallo studio di Renzo Piano che ora ospita Banca Intesa. In quel punto ci sarà la parte più impegnativa dei lavori perché la linea dovrà passare nel punto soggetto a facili allagamenti e dovrà essere realizzato un sistema di vasconi e pompe per garantire il passaggio della Metro, che svolterà nei parcheggi della banca per immettersi in viale Cimitero costeggiando i campi sportivi della Rai.

Arrivati all’altezza dell’Ossigeno i trenini dell’Arst passeranno sull’altro lato della strada dove ci sarà la fermata “San Saturnino“, per poi proseguire nella corsia destra di via Dante davanti al Tribunale per i minori e raggiungere la stazione di piazza Repubblica. Da lì la linea proseguirà con l’attuale tracciato che raggiunge la stazione “San Gottardo” a Monserrato dove si può proseguire fino al Policlinico universitario oppure prendere la linea 2 e raggiungere Settimo San Pietro.

Marcello Zasso

 

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