La notizia ha cominciato a circolare giovedì pomeriggio tra i dipendenti. E si è fatto il possibile per tenerla nascosta. Ma in troppi avevano notato quel movimento di agenti della polizia giudiziaria negli uffici dell’ospedale “Brotzu” di Cagliari. Anche perché non era apparsa un’operazione di poco conto: gli agenti hanno sequestrato diversi fascicoli ma anche computer nella disponibilità del direttore generale Antonio Garau. Il cui nome è stato iscritto nel registro degli indagati dal sostituto procuratore della Repubblica di Cagliari Marco Cocco che ha avviato un’inchiesta sulla realizzazione di una sala operatoria in più rispetto a quelle previste. I computer sequestrati potrebbero essere analizzati già nei prossimi giorni.
L’inchiesta nasce infatti da un esposto che ha segnalato la variazione del progetto originario che, per un importo di un milione e 900mila euro, prevedeva la realizzazione di tre sale operatorie. Il progetto è stato poi modificato, e le sale operatorie sono diventate quattro. Le varianti hanno portato il costo dell’impresa a quasi tre milioni di euro, con soddisfazione per l’impresa che si era aggiudicata l’appalto.
L’indagine della magistratura è stata avviata fin dal luglio scorso, inizialmente contro ignoti. L’appalto fu assegnato nel dicembre del 2010 all’offerta più vantaggiosa (su sette pervenute) e subì rapidamente le varianti che determinarono la fortissima levitazione dei costi. Il direttore generale si è difeso sostenendo non solo che l’intera procedura è stata corretta, ma che la nuove sale operatorie, dotste di modernissime attrezzature, sono un fiore all’occhiello per la sanità isolana.
Nuove acquisizioni di documenti potrebbero scattare anche nei prossimi giorni.