Cagliari, inaugurato l’anno giudiziario tributario: pochi giudici e più contenziosi

Troppi pochi giudici, costretti a fare un super lavoro a causa della crisi che ha fatto crescere il numero dei contenziosi. Nel 2016 sono state dibattute in 344 udienze – distribuite tra le quattro commissioni provinciali e quella regionale di secondo grado della Sardegna – ben 5.750 controversie. Quelle andate a decisione sono 3.677, ma ne restano pendenti al 31 dicembre scorso ancora 12.585 (con un miglioramento comunque rispetto all’inizio dell’anno, visto che ne pendevano 12.922). Sono i dati illustrati questa mattina dal presidente Mauro Rosella, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario tributario della Sardegna che si è tenuto nella sala convegni della Camera di Commercio di Cagliari. Sono intervenuti anche Mario Cavallaro (presidente del consiglio di presidenza della Giustizia Tributaria), l’ex capo della Corte d’Appello di Cagliari, Grazia Corradini (componente del comitato di garanzia per le pari opportunità e presidente della commissione di Cagliari) e altri relatori.

I nodi. A far soffrire è la cronica mancanza di magistrati applicati: nella commissione tributaria regionale, quella che si occupa dei ricorsi di secondo grado che arrivano dalle quattro provinciali, al fronte di un organico di 24 giudici ne sono rimasti solo 5, di cui due presidenti di sezione provinciale. Nel corso del 2016 i contribuenti hanno presentato 1.451 richieste di sospensione di cartelle esattoriali o tributi, per un ammontare complessivo di oltre 194 milioni di euro. Ne sono state decise 797 e, di queste, 315 accolte per quasi 50 milioni di euro (49.505.524 euro). Nonostante il grande lavoro di giudici e funzionari, però, la Sardegna resta in ritardo sui tempi medi di deposito delle sentenze per le controversie più complicate: la media nazionale è di 71 giorni circa, quella sarda è 82 giorni (ma si arriva a 145 giorni nella commissione di Cagliari e addirittura 238 in quella di Oristano). Alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario tributario hanno preso parte le massime cariche istituzionali, tra queste i vertici dell’Agenzia delle Entrate, della Guardia di Finanza, dell’avvocatura e dell’ordine dei commercialisti.

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