L’afa si fa sentire e la colonnina di mercurio si appresa a salire sui 40 gradi, ma chi deve effettuare il tampone per il Covid nella cittadella della Salute della Assl in via Romagna a Cagliari deve armarsi di pazienza o di ombrelli per arrivare alla postazione di controllo.
L’attesa varia da un’ora ad un ‘ora e mezza nel passaggio tra il controllo dei nominativi, dove ci sono tre addetti, e il vero e proprio test, dove opera un una sola unità. Nel mezzo il percorso all’aperto si fa a distanza alternando sprazzi di ombra al sole pieno: anziani, genitori con bambini e persone con patologie tutte nella stessa situazione. Così spuntano anche gli ombrelli e gli ombrelloni da mare per ripararsi dalla calura.
E fioccano le proteste. Il personale della Protezione civile ha distribuito bottiglie d’acqua fresca ma gli animi si scaldano subito non solo per il caldo ma anche per qualche pecca nell’organizzazione della fila che viene “fatta saltare” con controlli a campione sugli orari degli appuntamenti: “forse andrebbe rivisto qualcosa”, fanno sapere alcuni utenti imbufaliti.
Pronta la risposta dell’Ats Sardegna che spiega come la fila fosse dovuta alle “decine di cittadini che si sono recati in via Romagna Cagliari senza alcuna prenotazione per effettuare il tampone molecolare, creando assembramenti e lunghe file sotto il sole”. Per far fronte all’enorme afflusso l’Ats Sardegna ha comunicato di aver attivato “due nuove postazioni per l’accettazione degli utenti e un’ulteriore postazione di tamponamento al fine di ridurre il tempo di attesa”.
“Tenuto conto anche delle elevate temperature, Ats Sardegna ha avviato, in collaborazione con la Protezione Civile, tutte le procedure per ridurre i disagi dei cittadini in coda negli orari di punta – si legge in una nota – La raccomandazione della direzione aziendale è quella di rispettare rigorosamente gli gli orari fissati, evitando di anticipare l’appuntamento o di recarsi in via Romagna senza la prenotazione per non intralciare i lavori di tracciamento del Servizio e delle Usca e creare lunghe attese”.