Cagliari, detenuto tenta la fuga dall’ospedale: sventata evasione, feriti due agenti

Tensione altissima in un ospedale di Cagliari, dove nella serata del 15 giugno un detenuto ha tentato di evadere dalla sua camera di degenza, aggredendo con violenza gli agenti di polizia penitenziaria in servizio. L’uomo ha utilizzato oggetti contundenti e persino un tavolino come ariete per forzare l’uscita, colpendo i poliziotti in un violento scontro fisico.

Decisiva la prontezza e il coordinamento del personale penitenziario, che è riuscito a bloccare il fuggitivo grazie anche all’intervento dei colleghi presenti nella stanza accanto, dove era piantonato un altro detenuto. Nonostante abbiano riportato contusioni e ferite, gli agenti hanno terminato il turno e hanno evitato che il caos si estendesse ad altri reparti, salvaguardando la sicurezza di pazienti e operatori.

A denunciare l’accaduto è la Uil Pa polizia penitenziaria, attraverso il segretario regionale Michele Cireddu, che parla apertamente di “emergenza sicurezza” e rilancia l’urgenza della consegna e messa in funzione del repartino detentivo ospedaliero, struttura destinata a garantire la custodia dei detenuti ricoverati in condizioni compatibili con la sicurezza e la dignità del lavoro degli agenti.

«Siamo a un passo dal default operativo dell’istituto di Uta – afferma Cireddu – con cinque detenuti piantonati in ospedali esterni e una grave carenza di personale che costringe gli agenti a turni fino a 18 ore consecutive».

Secondo quanto comunicato dalla Asl, è previsto per metà luglio un sopralluogo congiunto con il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria per valutare gli interventi necessari al completamento del repartino. Ma per la Uil Pa i tempi vanno anticipati: «Non possiamo aspettare che un’evasione riesca o che ci scappi il morto».

Il sindacato chiede un intervento immediato anche da parte dell’assessore regionale alla Sanità e del Prefetto, sottolineando il rischio che l’attuale gestione determini, oltre a responsabilità penali per il personale, conseguenze drammatiche per l’intera collettività. Nel frattempo, ai due agenti feriti nell’episodio va la solidarietà del sindacato, che denuncia però il “silenzio assordante” da parte dell’Amministrazione penitenziaria. «Non una parola, non una convocazione: persino la comunicazione del sopralluogo ci è arrivata dalla Asl, non dal ministero. È tutto dire», conclude Cireddu.

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