Ha costretto una connazionale di 24 anni a prostituirsi, minacciandola e picchiandola, facendola vivere nel terrore. Ma la Polizia ha messo fine all’incubo della giovane donna: gli agenti della Squadra mobile di Cagliari hanno fermato un cittadino nigeriano di 29 anni. In manette è finito Enoghayin Egharevba, residente da tempo in Italia. E’ accusato di violenza, minacce, lesioni e sfruttamento della prostituzione.
Le indagini della Squadra mobile sono scattate una decina di giorni fa quando la Questura ha ricevuto la segnalazione da parte dell’associazione anti-tratta della Caritas. La nigeriana era partita dal paese di origine il
28 marzo scorso con la promessa di una vita migliore, la possibilità di studiare e trovare un lavoro. Era rimasta in Libia quattro mesi prima di salire su un barcone alla volta dell’Italia, poi era andata a Milano, i primi di giugno. Poi a Bergamo dove il 29enne era andata a prenderla per portarla in Sardegna.
Ma una volta arrivata a Cagliari, il miraggio di una vita migliore si è trasformato in un incubo. La giovane è stata costretta a prostituirsi in viale Monastir. Veniva minacciata costantemente, picchiata quando non guadagnava abbastanza o si rifiutava di andare in strada. Terrorizzata dal quel rito voodoo che aveva fatto prima di partire e che avrebbe portato alla morte di una zia se non avesse continuato a vendere il proprio corpo. La giovane è stata avvicinata dall’Unità di strada della Caritas, ma inizialmente non ha raccontato cosa le stava accadendo. Solo dopo alcuni giorni, dopo essere stata picchiata ancora una volta, ha chiesto aiuto allo sportello d’ascolto. La segnalazione è immediatamente arrivata alla Squadra mobile che dopo una serie di verifiche ha bloccato il presunto aguzzino. Nella sua abitazione ad Assemini sono stati trovati profilattici, parrucche e tutto l’occorrente per le prostitute. Recuperato anche un foglio di carta con su scritti i nomi delle lucciole controllate dal 29enne e i guadagni giornalieri. La 24enne adesso si trova in una struttura protetta.
Allarme Caritas: “Aumentano le prostitute minorenni”
“La nostra missione è quella di promuovere la dignità umana, far capire alle ragazze che c’è una via d’uscita dalla loro situazione”. Così la psicologa Simona Murtas, responsabile del servizio anti-tratta della Caritas di Cagliari che ha collaborato con la Polizia per salvare la giovane nigeriana dallo sfruttatore, racconta cosa accade in strada. “Usciamo con l’unità di strada due volte a settimana – spiega – avviciniamo le ragazze, cerchiamo di creare con loro una relazione, le ascoltiamo e spieghiamo loro che si può scegliere un percorso diverso e uscire da quella situazione”. Tante le storie che ascoltano le operatrici della Caritas. “Molte hanno paura, in questo periodo sono aumentate le minorenni che si prostituiscono, ma è difficile anche capire che sono minorenni – racconta Murtas – ci sono persone che promettono loro un futuro roseo ma poi le spingono in strada. Noi spieghiamo alle ragazze che c’è la possibilità di realizzare i loro sogni, realizzare il loro progetto di vita che, quasi sempre, è quello di studiare trovare un lavoro e mandare i soldi alla famiglia”. Anche la 24enne salvata pochi giorni fa sognava la stessa vita. “L’ho incontrata una prima volta, ma prima che si aprisse con noi c’è stato un momento di riflessione – sottolinea ancora Simona Murtas – poi ci ha chiamati e noi abbiamo contattato immediatamente la Polizia. Lei vuole studiare e poi lavorare, ora grazie ai percorsi offerti dall’articolo 18 della legge rivolta agli stranieri vittime di violenza potrà farlo”.