E’ aumentata soltanto da un paio di giorni, ma il grido di commercianti e consumatori si è già levato alto in città. Sono infatti circa 500 i posti di lavoro che andranno persi nella provincia di Cagliari a causa dell’aumento dell’Iva dal 21 al 22%. Non solo, secondo uno studio condotto dal Centro Studi di Confcommercio, ogni famiglia subirà un incremento delle spese di circa 135 euro.
Un provvedimento che avrà un impatto negativo su consumi, prezzi, redditi, produzione e occupazione. “L’aumento dell’Iva è operativo da pochi giorni ma stiamo già registrando le grida di dolore di commercianti e consumatori – ha affermato Giuseppe Scura, direttore di Confcommercio Cagliari – infatti questa ennesima stangata si aggiunge a una lunga crisi che ha già stremato famiglie e imprese ed il risultato sarà che purtroppo l’economia del nostro territorio subirà ulteriori effetti depressivi”.
L’indagine di Confcommercio sottolinea che la riduzione occupazionale avverrà quando l’incremento dell’aliquota entrerà a regime: i primi aumenti dell’Iva saranno in massima parte assorbiti dai commercianti che, in generale, non aumenteranno i prezzi finali. Ma i rincari difficilmente potranno essere assorbiti a lungo dall’esercente. Ciò significherà un taglio dei costi e l’occupazione non sarà esente da possibili riduzioni di orario e di unità lavorative. Il nuovo regime fiscale riguarda il 70% dei prodotti.
I rincari più forti sono attesi nel settore dell’abbigliamento, scarpe e bevande alcoliche, vino e bevande gasate.