Cagliari città “cardioprotetta”, in centro altri quattro defibrillatori in dono

Quattro nuovi defibrillatori per fare di Cagliari una città “cardioprotetta”. È stata inaugurato questa mattina in piazza Matteotti un defibrillatore semiautomatico donato dal Rotary Club alla città e installato in corrispondenza della fermata degli autobus Ctm. Altri tre saranno posizionati nei parcheggi in struttura del Parco della Musica e via Manzoni e al Ctm Point di viale Trieste. Ma in città non c’è una mappa.

Salgono a trenta i defibrillatori donati dall’associazione Rotary Club alla città metropolitana di Cagliari sistemati in luoghi pubblici frequentati ogni giorno da tantissime persone. “Piazza Matteotti – spiega il presidente del Ctm, Roberto Porrà – è un luogo di lavoro per i conducenti, capolinea di molte linee aziendali ed un luogo di passaggio per migliaia di persone al giorno. Un defibrillatore in questo luogo può essere davvero utile per salvare una vita”. Per la vice sindaca Luisa Anna Marras “questi defibrillatori sono fondamentali ma non vogliono sostituire e non sostituiranno mai la funzione del 118, che deve essere chiamato immediatamente ad intervenire, così come è ben specificato anche nei cartelli di informazione”.

Gli altri defibrillatori donati dal Rotary Club di Cagliari in passato sono stati posizionati al Porto, nelle auto dei tassisti “Taxi del Cuore”, nella chiesa di Santa Lucia, nella Palestra dell’istituto De Sanctis Deledda, nella spiaggia di Torre delle Stelle, nella chiesa di Sant’Elia, presso la Comunità di Don Cannavera, in un campo sportivo di Pula e a Carloforte. Per acquistare i defibrillatori sono stati usati i fondi raccolti durante una gara di golf. “Si tratta di uno strumento importantissimo – spiega la presidente del Rotary di Cagliari Paola Giuntelli – per questo teniamo in particolar modo a questa iniziativa. Di recente a Carloforte grazie a un defibrillatore una persona è stata salvata”.

Impossibile però sapere quanti defibrillatori sono presenti in città. A spiegarne la ragione è Giovanni Fois, a capo della centrale operativa del 118: “Ogni defibrillatore è identificato con un numero in modo univoco e a ogni installazione dovrebbe seguire la comunicazione all’azienda sanitaria regionale per l’iscrizione in un apposito registro. Tuttavia – prosegue – questo non sempre succede quindi al momento non siamo in grado di quantificarne la presenza”. Di fatto una mappa che servirebbe per informare in maniera più dettagliata le persone circa la distribuzione dei salvavita nel territorio e per agevolare gli interventi dello stesso 118. “Va anche detto – conclude Fois – che il defibrillatore semiautomatico è facile da utilizzare anche per chi non ha seguito un corso specifico. È uno strumento intelligente in grado, una volta posizionato sulla persona da soccorrere, di leggere il battito cardiaco e decidere se entrare in funzione o no. L’unico accorgimento da seguire è quello di non toccare la persona quando viene azionata la scarica elettrica”.

Andrea Deidda

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