E’ stato “Sospeso dal lavoro e dalla paga, da un giorno all’altro, per un provvedimento cautelativo sulla base del Regio Decreto 148, anno 1931”. E’ successo a Salvatore Urgias, 46 anni, autista da quattordici anni all’Arst, e sindacalista Cgil dal 2007. Secondo quanto dichiarato dall’azienda sarebbe implicato, come recita l’articolo 46 del decreto regio, ‘in fatti che possano dar luogo a retrocessione od alla destituzione’ e, quindi, è stato sospeso ‘in via preventiva dal soldo e dal servizio’.
A prendere le parti del lavoratore, la segreteria provinciale della Filt-Cgil che ha immediatamente chiesto un incontro coi vertici aziendali e ha dichiarato lo stato di agitazione: “La comunicazione è del 30 aprile, decorrenza il giorno dopo, a firmarla è il direttore centrale dell’Arst Carlo Poledrini”.
“Nel frattempo, altre strutture territoriali – spiega una nota della Filt-Cgil – stanno aderendo alla mobilitazione, preludio dello sciopero, e fra i lavoratori iniziano a girare sottoscrizioni e fondi di solidarietà a sostegno del collega, e contro quel che la segretaria generale della Filt-Cgil di Cagliari Massimiliana Tocco, descrive come ‘un gravissimo tentativo di censura e di lesione delle prerogative sindacali, dietro al quale non vorremmo si nascondesse un intento punitivo connesso alla stessa attività sindacale del dipendente'”.
Ma ecco la ricostruzione del sindacato. “Sollecitato da tre lavoratori in attesa da mesi di una visita medica straordinaria, Salvatore Urgias, Rsa e dirigente sindacale, si è occupato del caso, ha chiesto riscontri al rappresentante per la sicurezza, richiamato l’attenzione sulle richieste dei lavoratori, trovandosi poi di fronte al fatto che quei lavoratori sono ancora in attesa. Eppure si tratta di una richiesta più che legittima (la materia è regolata dal Testo Unico per la sicurezza nei luoghi di lavoro): una visita medica straordinaria, utile eventualmente ad alleggerire un carico di lavoro, anche momentaneamente, per ragioni di salute. L’Arst invece, tergiversa per mesi e, quando il sindacalista se ne occupa, lo sospende: zero ore di lavoro, zero busta paga”.