Flash mob, questa mattina al Poetto – la spiaggia di Cagliari – degli insegnanti che non vogliono emigrare: tutti in spiaggia per far capire che l’estate sta finendo e che servono risposte e garanzie per non partire lontano dalle famiglie. Il blitz tra i bagnanti sotto l’ombrellone è scattato intorno alle 9.30: prof e maestri si sono schierati in riva al mare con le magliette bianche e i trolley, quasi un marchio di fabbrica della protesta del comitato “Valigie del 10 agosto”. Questa volta si sono presentati anche con la sveglia al collo. Un simbolo del tempo che trascorre: “finora – si lamentano gli insegnanti – senza una soluzione al problema”. Un sos alla Regione e al governo. Con tanto di messaggio in bottiglia gettato in mare e rivolto al ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini. Tra i docenti ci sono anche quelli che hanno deciso di non presentare la domanda per paura di essere trasferiti. Eloquente la scritta sulla maglietta di una insegnante: “per me è no”. Per molti una triste necessità. Una docente ha raccontato di non aver risposto alla proposta del Ministero per due motivi molto semplici: un figlio con problemi di salute e due genitori ammalati con certificazione della legge 104.
L’insularità e le differenze territoriali. Durante la manifestazione sono stati letti alcuni passaggi della Costituzione. E sono state ribadite le richieste: in particolare l’esigenza che la legge nazionale sia corretta da norme di attuazione che tengano conto delle difficoltà legate all’insularità. Poi il messaggio in bottiglia diretto a Roma: “Speriamo – ha spiegato Bianca Locci, portavoce del comitato- che almeno il mare consenta che questo appello arrivi finalmente a destinazione. Un sos che mandiamo come se fossimo dei naufraghi”. Sono stati citati anche i casi della Valle d’Aosta e del Trentino Alto Adige. “Loro sono stati trattati in un altro modo – hanno spiegato i manifestanti – non parteciperanno alla fase nazionale. Il principio è giusto ed è riconosciuto. Chiediamo che possa essere applicato anche per noi”. La battaglia non si ferma: dai prossimi giorni potrebbero arrivare le chiamate. Ma prof e maestri sono pronti a lottare fino all’ultimo. “Prima fermata – hanno scritto su uno striscione citando il nome della zona del Poetto in cui si è svolta la manifestazione – ma non ultima spiaggia”.
(immagine dalla manifestazione a Cagliari contro la ‘Buona scuola’ dello scorso 5 maggio)