“La signora è stata presa in carico dai sanitari del Pronto soccorso e sottoposta agli accertamenti necessari (Tc consulenza pneumologica, esami ematici urgenti ed elettrocardiogramma)”. Comincia così la replica dell’ospedale Sirai alla denuncia fatta dal figlio di una paziente “parcheggiata su un lettino in corridoio” e raccontata ieri da Sardinia Post. Si precisa che il nostro giornale, per preservare la riservatezza della paziente, non ha mai scritto di quale struttura sanitaria si trattasse.
“Durante il tempo trascorso”, continua la nota firmata dai saanitari, la signora “non è stata in alcun modo “abbandonata”: al contrario accudita in ogni momento e sottoposta a tempestivi esami che hanno consentito la diagnosi di una patologia della quale sia lei che i familiari non erano a conoscenza”. Quindi il passaggio sull’assenza di cibo. “Il digiuno di cui vengono ‘accusati’ i sanitari si è reso necessario a causa della sintomatologia della paziente ed è durato solo fino al momento della diagnosi”.
Ancora dal comunicato arrivato dall’ospedale del Sulcis: “Durante il tutto il tempo trascorso al Pronto soccorso è sempre stato mantenuto il distanziamento dagli altri pazienti”. Questo in risposta al fatto che durante l’attesa dell’esito del tampone la donna era insieme ad altre persone. Anche perché in questi casi non conta anche la saturaizone dell’aria, che può essere decisiva nel coltagio. “Verso le 21 – è la versione dell’ospedale – l’infermiera in turno, dopo essersi confrontata col medico, ha portato alla Signora un vassoio con pollo lesso, verdura, mela e pera. La signora ha ringraziato. Ribadiamo che al personale non è mai venuto in mente di offrire merendine, che peraltro non sono assolutamente a disposizione dell’ospedale”.
Stando sempre al comunicato del Sirai, “la signora, che ha sostato in Pronto soccorso e poi all’Obi (Osservazione breve intensiva) ha riposato regolarmente e a fine della mattina successiva, appena ottenuto l’esito del tampone, è stata trasferita in Medicina”. Infine: “Dispiaciuti e amareggiati per quanto si legge nella lettera del figlio, che riteniamo contenga informazioni prive di fondamento, ribadiamo la nostra completa disponibilità per qualsiasi chiarimento”.