Anche la Sardegna partecipa alla battaglia per dire no alla Buona scuola, la riforma dell’istruzione approvata dal governo di Matteo Renzi. In campo un gruppo di docenti e il comitato “Valigie del 10 agosto“, costituito due estati fa per contestare il trasferimento degli insegnati fuori dall’Isola.
Una delegazione sarda sarà giovedì a Roma per la conferenza riservata ai media nella sala stampa della Camera dei deputati organizzata dal Comitato 8000esiliatifaseBGae. I docenti si sono affidati a un costituzionalista, Alberto Lucarelli, che, nell’occasione, illustrerà il suo studio-parere sui profili di legittimità costituzionale della Legge 107, nota appunto come “Buona scuola”. Saranno presenti nella capitale i delegati regionali di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Toscana che, a livello nazionale, rappresenteranno centinaia di docenti che in tutta Italia hanno aderito all’iniziativa.
La referente sarda è Bianca Maria Locci. E proprio nell’Isola il problema è molto sentito, per via degli elevati costi, anche di trasporto, che un trasferimento comporta. In questo anno scolastico la gran parte degli insegnati destinati a una sede nella Penisola è riuscita a tornare a casa per via delle assegnazioni provvisorie. Ma il problema è destinato a ripetersi. Quindi ecco l’obiettivo di arrivare all’annullamento della riforma per incostituzionalità.