“Questo non è un posto dove si può vessare, procurare violenza verbale e dolore agli altri. Qui non ci sono più forti e più deboli. E non sentiamo alcuna necessità di avere bulli a bordo. A 16 e 17 anni non si dovrebbe cercare il divertimento (proprio) ai danni di un ragazzo autistico e di altre persone che non fanno parte del ‘branco’”. Comincia così il post dell’azienda Baire che collega il Comune di Capoterra con Cagliari.
L’altro giorno è successo che uno studente autistico è stato preso di mira da un gruppo di coetanei. Arroganza e maleducazione, cafonaggine e prepotenza. L’azienda ha deciso di rendere pubblica la notizia e ha anche annunciato che non rinuncerà a consegnare “all’autorità giudiziaria le immagini raccolte dalle telecamere di bordo” qualora sui propri autobus dovessero accadere altri episodi analoghi. Un passaggio del post è stato dedicato anche ai genitori dei bulli: “Solo insegnando la civiltà e cercando di capire i comportamenti dei propri figli che si può costruire una società migliore”.