“Bulla” di Muravera, decisa ispezione a scuola. Il ministro: “Invieremo esperti”

Una ispezione, accertamenti interni ed eventuali provvedimenti. La scuola si mobilita in tutte le sue componenti per fare luce sul grave episodio avvenuto a Muravera, dove una “bulletta” ha aggredito una sua coetanea mentre altri studenti dell’istituto Enogastronomico hanno assistito alla scena senza fare nulla, anzi qualcuno ha filmato tutto e il video è finito su Facebook. Un filmato virale che nel giro di una giornata ha toccato oltre 3,8 milioni di visualizzazioni, 76mila condivisioni e migliaia di commenti.

Il direttore generale dell’Ufficio scolastico della Sardegna, Francesco Feliziani, ha affidato l’incarico per una ispezione nell’istituto a cui appartengono protagonista, vittima e spettatori dell’aggressione. “Abbiamo chiesto subito al dirigente scolastico una relazione dettagliata – dice all’ANSA Feliziani – ho affidato l’incarico per una ispezione. Vogliamo capire se già in precedenza c’erano state avvisaglie della situazione, vogliamo verificare ogni cosa, saranno sentiti i genitori delle due ragazze. Al termine di tutto si valuterà la situazione e le eventuali sanzioni”. Questa mattina a Muravera è arrivata anche la polizia postale – specialisti nel cyberbullismo – anche se il caso è in mano ai carabinieri della Compagnia di San Vito, coordinati dalla Procura per i minorenni, che ha già fatto acquisire il video.

“Ci stiamo coordinando con le forze dell’ordine – spiega ancora Feliziani – ci possono essere problemi di rilevanza penale”. Il responsabile dell’Ufficio scolastico regionale sottolinea come il filmato sia “agghiacciante”. “Da parte nostra c’è la condanna assoluta del soggetto protagonista dell’aggressione ma ancora di più per chi stava lì e non ha fatto nulla – precisa – la logica del branco è agghiacciante”. Il direttore conferma l’impegno nella prevenzione. “Noi facciamo tanto, tantissimi incontri nelle scuole ma avvieremo iniziative specifiche in più per quella scuola, perché da come si vede non c’è la sensibilità adeguata e la coscienza sul fenomeno”. Anche l’ufficio scolastico provinciale di Cagliari ha subito contattato i vertici dell’istituto. “Abbiamo scritto al dirigente – annuncia Luca Cancelliere contattato dall’ANSA – chiedendo, dopo gli accertamenti e le verifiche sull’episodio, di provvedere ai sensi della normativa disciplinare nei confronti dei protagonisti”.

E sul caso interviene anche il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, con un tweet. “Bullismo, su caso #Muravera @MiurSocial già attivo. Invieremo esperti per parlare con ragazzi e famiglie. Non possiamo restare indifferenti”. Il ministero dell’Istruzione ha già attivato il protocollo di azione previsto dal Piano Nazionale per prevenire e combattere il bullismo e il cyberbullismo in classe lanciato lunedì scorso, 17 ottobre, dal ministro Giannini in occasione della firma del Protocollo d’Intesa con la Presidente della Camera Laura Boldrini. La Direzione generale per lo Studente, come previsto dal Piano, invierà la task force di psicologi, educatori del servizio SOS Il telefono azzurro, docenti universitari dell’Università degli studi di Firenze che insieme a rappresentanti della Polizia postale, in accordo con il dirigente scolastico, si recheranno nell’istituto alberghiero della cittadina sarda “per offrire – spiegano a viale Trastevere – un supporto immediato, agli studenti, ai docenti e alle famiglie coinvolte, attraverso percorsi di analisi dei bisogni e gestione della criticità”. L’obiettivo è “parlare a tutta la comunità perché nessuno resti indifferente”. Nel frattempo è stata disposta una ispezione per verificare se c’erano state avvisaglie in precedenza.

Intanto il Moige, Movimento Italiano Genitori Onlus, ha segnalato all’autorità garante della privacy il video della “bulletta. Il social network viene attaccato per non aver imposto uno stop al filmato che ha avuto quasi quattro milioni di visualizzazioni. “È inaccettabile che uno dei social network più utilizzati dai minori, permetta che un contenuto di tale violenza sia visibile a chiunque e, ancora più grave, fornisca un sistema di segnalazione così scadente – afferma il Moige – Irricevibile la risposta ricevuta, sia da noi che da altri utenti che ci hanno segnalato il caso: ‘Abbiamo determinato che rispetta i nostri standard della comunità’, ha scritto Facebook”. I genitori che fanno parte del movimento si dicono “molto preoccupati” per i propri figli “riguardo l’uso di Facebook che dichiara di mantenere il ‘sito sicuro e accogliente per tutti’, ma che contrattualizza l’entrata al social anche ai minori dai 13 anni in su, senza il consenso formale dei genitori ed in piena violazione delle norme italiane a tutela dei minori, che vietano loro di sottoscrivere contratti”.

“Come amministratore il mio compito è quello di intervenire su queste devianze giovanili in modo da prevenire questo tipo di episodi”. Così il sindaco di Muravera Marco Falchi commenta il caso di bullismo avvenuto nel territorio che lui amministra, filmato e finito su Facebook. “Oggi abbiamo organizzato una riunione in Comune con tutti i dirigenti scolastici di Muravera – spiega il primo cittadino – c’erano anche i responsabili dei servizi sociali e l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Claudia Firino. Un problema, quello del bullismo, che non colpisce solo la Sardegna ma tutta l’Italia. Ci siamo confrontati e abbiamo fatto il punto sui possibili interventi anche con le famiglie”. Il sindaco condanna l’episodio senza tentennamenti. “Siamo un territorio di agrumi e di mare, un video così può portare a considerazioni sbagliate – sottolinea – Ho ricevuto decine e decine di messaggi dall’Italia e dall’estero di persone che conoscono questa terra. La prossima settimana è in programma una assemblea di studio con Asl, servizi sociali, Tribunale per i minorenni, ma anche specialisti e psicologi aperto alle famiglie per parlare del problema e cercare di evitare episodi come quello avvenuto pochi giorni fa”.

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