Inchiesta Camera commercio, Procura: “Mobbing e uso illecito auto blu”

Per 136 volte, dall’11 dicembre 2014 al 26 giugno 2015, la Renault Megane della Camera di Commercio sarebbe stata utilizzata a Cagliari dall’ex presidente Giancarlo Deidda per ragioni non legate al suo ruolo. È questa una delle imputazioni di peculato che vengono contestate dal sostituto procuratore Giangiacomo Pilia a Deidda e all’allora segretario generale dell’ente, Luca Camurri, indagati insieme ad altri due funzionari nell’inchiesta sulla gestione della Camera di commercio del capoluogo sardo. L’ex segretario, in particolare, incurante delle segnalazioni degli uffici sull’indebito utilizzo dei mezzi, avrebbe consentito al presidente l’uso dell’auto per ragioni personali. Sempre Camurri – a cui vengono contestati il maggior numero di reati – è sospettato di varie ingerenze nei confronti dei dipendenti e di casi di mobbing, come il trasferimento di una funzionaria motivato falsamente come una rotazione di personale, ma riconducibile al rifiuto della donna di sottoscrivere false dichiarazioni a favore del presidente. Alla lavoratrice sarebbe stato anche assegnato un ufficio fatiscente. Il segretario, poi, non si sarebbe astenuto in casi di conflitto di interessi.

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Intanto Deidda ha rilasciato una dichiarazione all’Ansa: “Come già sottolineato dal mio legale, Patrizio Rovelli, posso dire che le accuse che riguardano l’uso della carta di credito della Camera di Commercio sono state escluse, mentre per quanto riguarda tutte le altre parti del procedimento a brevissimo la magistratura avrà le risposte chiarificatrici”. A parlare è anche l’avvocato Leonardo Filippi che difende Fabrizio Lecca: “La Procura ha chiuso dopo quasi tre anni l’inchiesta, adesso attendiamo di leggere le carte per commentare e decidere come procedere”.

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