“Collezione privata, Austria, acquistato dal padre del collezionista come regalo per il 25esimo compleanno“. Questa è la didascalia che accompagna l’immagine di un bronzetto nuragico che è stato messo all’asta oggi a Londra. A sollevare la questione dal suo blog è Paolo Maninchedda che evidenza la didascalia del lotto numero 82 messo all’asta da Bonhams a Londra: c’è chi riceve come regalo di compleanno un prezioso reperto di quasi temila anni fa. “Si dice che lavori a New York un esperto d’arte sardo e che abbia esclamato: «E minca nostra a babbu tou!» – scrive ironicamente l’ex assessore regionale -, perché se questo è un modo per indicare legittimamente la provenienza del patrimonio archeologico sardo, allora smettiamola di dare la caccia ai tombaroli, ai ricconi che d’estate commissionano dalla Costa Smeralda l’acquisto di un ‘souvenir’ autentico di Sardegna, smettiamola di insegnare nelle università che chi sottrae un bene, sia esso un’opera o un documento, alla Sardegna ne colpisce irrimediabilmente la memoria”. Il valore di questo tesoro, indicato come “un bronzo sardo che raffigura un pastore“, alto 15,4 centimetri è valutato tra i 5.900 e gli 8.200 euro, ma il lotto successivo è un altro reperto sardo: una lampada votiva a forma di barca che arriva sempre dall’Austria e vale tra i 2.300 e i 3.500 euro. Così conclude Maninchedda: “Il problema è che i ladri entrano più facilmente nelle case non abitate, non presidiate, e la Sardegna oggi, purtroppo, è un luogo mascherato, in costume, ma non presidiato da una coscienza vigile”.
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