Stop all’attività di palestre, piscine e sale giochi e anticipo dell’orario di chiusura per il settore della ristorazione alle 18. Sono questi, secondo una prima bozza, i gli interventi principali previsti nel prossimo Dpcm che entrerà in vigore per frenare l’aumento dei contagi di cui si è discusso oggi nella riunione tra il premier Giuseppe Conte, e i capi delegazione della maggioranza.
L’anticipo della chiusura dei locali, non comporterebbe però un anticipo del coprifuoco in termini di divieto di circolazione. “A decorrere dal 26 ottobre 2020 – si legge nella bozza del Dpcm che è ancora suscettibile di modifiche – le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono sospese la domenica e i giorni festivi; negli altri giorni le predette attività sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico ; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze”.
“Le attività di cui al primo periodo restano consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi – si legge ancora nella bozza – detti protocolli o linee guida sono adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10; continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, nei limiti e alle condizioni di cui al periodo precedente”.
Nella bozza del Dpc si parla anche del possibile ‘coprifuoco’ che spetterà alle Regioni valutare ed eventualmente applicare. “Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento si legge nella bozza del Dpcm – può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.
Nel corso dell’incontro di oggi si è parlato anche del possibile ripristino del divieto di spostamento tra le Regioni. “Valutiamo insieme se limitare anche lo spostamento tra Regioni ad attività di lavoro e studio – avrebbe detto il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, nel corso della riunione con Regioni, Comuni e Province -. È il momento delle scelte, dobbiamo mettere subito in sicurezza sanitaria il paese per tutelare la salute di tutti e per far sopravvivere la nostra economia”.
Ma non solo. La bozza del nuovo Dpcm prevede anche niente più banchetti e ricevimenti dopo matrimoni, comunioni e battesimi. “Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto – si legge nel documento – ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose”.
Sospesi i concorsi pubblici e privati. “Le procedure concorsuali pubbliche e private, ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica”. Dalla sospensione sono esclusi quelli per il personale sanitario e per quello della protezione civile. Salve, inoltre, “le procedure in corso e quelle per le quali esistono specifici protocolli organizzativi validati dal Comitato tecnico scientifico”.
Per quanto riguarda l’istruzione, secondo la bozza del nuovo Dpcm, l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione – materna, elementari e medie – e per i servizi educativi per l’infanzia continuerà a svolgersi in presenza, mentre le scuole superiori adotteranno una didattica a distanza pari al 75% delle attività e dunque un 25% in presenza su tutto il territorio nazionale, uniformando le ordinanze regionali.