Marco Raduano, bosse pugliese di Vieste, è da ieri sera un super ricercato: era rinchiuso nel carcere nuorese di Badu ‘e Carros, ma ieri alla 19 è stata accertata la sua sparizione. Tre ore dopo nel suo paese qualcuno ha fatto esplodere i fuochi d’artificio per festeggiare l’evasione.
Raduano è scappato nel più classico dei modi: verso la libertà si è calato con una grossa fune ricavata annodando più lenzuola per atterrare, dopo un salto di cinque metri, su un prato verde. A Nuoro stava scontando l’ergastolo. Raduano, 39 anni, è un capo della Sacra Corona Unita, la mafia pugliese e viene chiamato Pallone. Appartiene al clan dei Montanari (il testo continua dopo la foto della fuga).
“Il detenuto pugliese è evaso in modo rocambolesco da uno dei penitenziari più sicuri d’Italia e in queste ore si sta cercando di capire come sia stato possibile”, dice Giovanni Villa, il segretario sardo di Fns Cisl, il sindacato delle guardie carcerarie. Che aggiunge: “Pare avesse tutto pronto e che l’evasione fosse ben architettata e programmata da tempo”.
Villa dice che “da tempo denunciamo la carenza di personale e questo è il fattore principale che ha compromesso la sicurezza interna ed esterna nel carcere nuorese”. Ma se il boss pugliese è potuto fuggire grazie ad un piano preparato nei dettagli, ovvio che ha ottenuto la complicità delle guardie. La direzione di Badu ‘e Carros aprirà con certezza un procedimento interno per capire cosa è mancato nella catena di comando. Da ieri su porti e aeroporti dell’Isola l’attenzione è massima. Visto che uno degli obiettivi di Raduano è fare ritorno nella ‘sua Puglia.
Sulla fuga di Raduana dal carcere è intervenuto il questore di Nuoro, Alfonso Polverino: “Per potersi calare dal muro” il boss “ha potuto costruirsi una scala fatta con le lenzuola annodate e dei supporti per reggere il peso; una roba simile sembra difficile da realizzare senza averla programmata e studiata”. E senza il supporto di qualcuno.
Non solo: il boss è uscito dall’area du Badu ‘e Carros passando da sotto la recinzione metallica che, evidentemente, è stata tagliata prima di ieri. Sempre con la complicità di qualcuno. Certo è che ad aspettare Raduano c’era qualcuno fuori dal penitenziario.