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Blitz di Pili (Pdl) nel carcere di Bancali. Prima porte sbarrate poi l’ok

Si è risolto nella tarda mattinata l’incidente diplomatico che ha di fatto bloccato il deputato Mauro Pili (Pdl) davanti all’ingresso del nuovo carcere di Bancali, a Sassari, dove si è recato per effettuare una visita alla struttura. La direzione del carcere che inizialmente non ha acconsentito il suo ingresso dopo varie trattative ha ricevuto l’autorizzazione per il lasciapassare. Pili poco prima delle 11 ha quindi iniziato la sua visita nella nuova struttura sassarese che, per ora, non ospita carcerati ma solo otto detenuti che non dormono nelle celle ma che vi si recano di giorno per effettuare lavori di sistemazione. Proprio ieri Pili, assieme al professor Pino Arlacchi esperto sul contrasto alla mafia, da tempo in prima linea nel contrasto della decisione di trasferire in Sardegna oltre 600 mafiosi di cui 300 del regime 41 bis, aveva denunciato che “è dato per scontato negli ambienti penitenziari il trasferimento nell’isola del boss dei boss Totò Riina, che dovrebbe arrivare entro il mese nel carcere di Bancali a Sassari”.

Prima del via libera il deputato ed ex Governatore Pili aveva espresso così la sua rabbia: “Secondo loro non potrei entrare perché come parlamentare posso visitare i detenuti ma non le nuove strutture non ancora aperte e senza carcerati”. Sul luogo sono intervenuti anche gli agenti della Digos per verificare quanto accaduto. “Questa mattina ho parlato con il ministro della Giustizia e col Prefetto di Sassari – ha aggiunto Pili – per informarli del sopralluogo e non vi sono stati dinieghi. Ora invece dalla direzione mi si sbarra la porta. Del fatto è stata informata anche la Presidenza della Camera dei Deputati per la violazione della prerogativa dei parlamentari di poter effettuare una visita ad una struttura penitenziaria”.

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