Vivevano in 12 in un appartamento di 170 metri quadrati, nel centro di Cagliari, a Villanova. Ciascuno pagava un canone mensile dai 100 ai 300 euro. Dieci migranti sono risultati regolari, due privi di permesso di soggiorno. Tra loro anche una donna ucraina, a cui è stata affittato una mini stanza poco più grande di un metro quadrato. Tutto rigorosamente in nero.
Il business sfruttando la disperazione è stato scoperto dagli agenti della 2° sezione ‘Contrasto alla criminalità diffusa, straniera e prostituzione” che fa capo alla Squadra Mobile di Cagliari. L’appartamento, secondo quanto accertato dagli investigatori, era in pessime condizioni igienico- sanitarie. Dalle indagini è emerso che la casa era stata affittata, con regolare contratto di locazione, da una italiana ad un bengalese che, a sua volta, aveva subaffittato in nero a extracomunitari di varia nazionalità.
Il bengalese sarà sanzionato per omessa comunicazione all’Autorità di pubblica sicurezza alla cessione dell’immobile e segnalato all’Agenzia delle Entrate per l’omessa registrazione dell’attività di affitto alla Camera di commercio, da cui scaturisce l’esercizio abusivo della locazione a cui si aggiungono i ricavi in nero. Sono previste ammende dai 5mila ai 10mila euro.