Baradili, il paese punta sul “buon vivere”. E lancia l’ambasciatrice di comunità

A Baradili arriva una “ambasciatrice di comunità“. Si chiama Anna Cabras, ha 21 anni, studentessa universitaria del piccolo paese della Marmilla, con una missione: ritessere relazioni e far condividere obiettivi comuni tra i concittadini. Il progetto, creato dalla società Nabui  e dal Comune, prevede il coinvolgimento diretto dell’intera comunità – 78 abitanti – che, attraverso una dinamica di partecipazione attiva, punta a posizionare Baradili come borgo dedito al buon vivere, meta per persone del luogo e per viaggiatori interessati a un turismo di comunità.

Nabui ha organizzato un percorso personalizzato che prevede esperienza sul campo e sviluppo di nuove forme di collaborazione e apprendimento. E il primo gruppo composto da giovani sta già partecipando agli incontri motivazionali. Quella dell’ambasciatore di comunità è una nuova figura professionale pensata per rilanciare i paesi a rischio demografico.

“Con la sua immersione nella natura, un naturale modello di “slow living” e la propensione, connaturata al luogo, al consumo di prodotti a chilometro 0, Baradili è già un modello del buon vivere. Vogliamo rendere la comunità consapevole e protagonista delle grandi potenzialità del nostro territorio” spiega il sindaco, Lino Zedda. “Siamo certi che la trasformazione debba partire dai giovani, gli unici che possono dare vita alle future imprese del territorio. Per noi lo spopolamento si combatte anche con le opportunità di lavoro connesse alle peculiarità del luogo”.

Il processo messo a punto da Nabui dovrà stimolare la coesione sociale e la collaborazione tra gli abitanti, valorizzare il paese come meta turistica, creare opportunità di lavoro che arriveranno anche dai progetti che la giunta Zedda ha in cantiere e in particolare l’apertura del nuovo Centro benessere. “Lavorare nel paese più piccolo della Sardegna è per noi un privilegio” spiega Tomaso Ledda, co-fondatore di Nabui. “In alcune ore del giorno il paese è deserto e possiamo sentire l’eco della nostra voce. Il nostro obiettivo è quello di riempire questa eco con le 78 voci della comunità, con le loro energie e il loro coraggio, e creare insieme qualcosa di straordinario”.

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