L’amministratore di una società, M. P., è stato arrestato insieme alla moglie, C. M., con l’accusa di bancarotta fraudolenta aggravata da 12 milioni di euro. Contestualmente sono state sequestrate disponibilità finanziarie per oltre 150 mila euro, oltre a un terreno agricolo di 4.500 mq. Le ordinanze sono state eseguite dalla Guardia di Finanza di Arbatax in seguito ad un’attività investigativa coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Lanusei in materia di reati fallimentari. L’operazione, denominata “Dirty oil” e durata quasi due anni, è partita dalla constatazione del grave stato di insolvenza in cui versava una società operante nel settore della vendita di prodotti petroliferi (oltre 16 milioni il passivo relativo ad una lunga serie di cartelle esattoriali) che ha indotto il procuratore della Repubblica a richiedere il fallimento della società. Dal fallimento della società, dichiarato dal Tribunale di Lanusei nel marzo 2014, sono scaturite complesse indagini volte all’accertamento di eventuali ipotesi di reati societari e/o fallimentari. Dall’esame degli atti e della contabilità è emerso l’ingente esposizione debitoria nei confronti dell’Erario scaturiva da una reiterata e prolungata serie di violazioni tributarie e penali (diverse denunce di frode ed evasione fiscale) di cui l’amministratore della società fallita si è reso responsabile nel corso degli ultimi quindici anni. Fin dai primi anni di attività, la società fallita si è impropriamente “finanziata” ai danni dell’Erario non versando sistematicamente le consistenti imposte dovute.
Sardinia Post si ferma, la solidarietà della Giunta Todde
La presidente Alessandra Todde e tutta la Giunta regionale esprimono la loro vicinanza ai giornalisti di Sardinia Post, rimasti senza lavoro…