Bambino ucciso dalla porta di calcio, il padre: “Fedez potevi non cantare per una sera e rispettare il mio dolore”

“Ciao Fedez, ti facevo una persona più umana visto che hai dei figli. Io nel momento in cui cantavi a Ozieri, io padre di Gioele Putzu, il bambino deceduto a 200 metri da te, ero per terra con mio figlio chiedendogli di riaprire gli occhi e chiedendo di prendere la mia vita e di lasciare vivere lui”. E’ l’amaro sfogo di Ivan Putzu, padre del bambino di 10 anni travolto e ucciso sabato sera dal crollo di una porta di calcetto, mentre giocava con altri tre coetanei nel campo sportivo di Ozieri. Un post pubblicato su Facebook dopo le polemiche scoppiate sul mancato stop alla festa patronale e al concerto di Fedez.

A Ozieri, infatti, erano in corso i festeggiamenti in onore della Beata Vergine del Rimedio, che prevedevano proprio il concerto di Fedez come evento finale, alle 22, con migliaia di fan arrivati da tutta la Sardegna. Il concerto, nonostante la tragedia si è tenuto ugualmente come il resto dei festeggiamenti. Il sindaco, secondo quanto da lui stesso spiegato, non ha bloccato tutto per motivi di sicurezza. “Visto il gran flusso di persone – spiegava il primo cittadino Marco Peralta – gli organi di pubblica sicurezza hanno ritenuto di non dover sospendere l’evento in programma per ragioni di ordine pubblico”.

Da qui la decisione di non bloccare il concerto di Fedez. Il cantante durante l’esibizione ha parlato della tragedia e chiesto al pubblico un minuto di silenzio. Ma questo non è servito ad evitare le polemiche e le accuse nei suoi confronti, tanto che il cantante ha pubblicato un video sui social in cui spiegava le sue ragioni. “Prima di esibirmi ho chiesto a tutto il pubblico, più di 15.000 persone, di fare un minuto di silenzio per commemorare Gioele ed esprimere la nostra, la mia, la vicinanza di tutta la piazza alla famiglia. E nessuno si è permesso di dire nulla. Nessuno. Nessuno”, spiegava nel video. Poche ore dopo su Facebook l padre di Gioele ha pubblicato il post-lettera indirizzata a Fedez.

“Noi abitiamo a Olbia – si legge sul post del Gioele – e siamo venuti a Ozieri perché mio figlio cantava le tue canzoni e voleva vederti cantare dal vivo. Tutto questo non gli è stato possibile. Potevi non cantare per una sera e rispettare il mio dolore”.

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