Si è aperto davanti al gup del Tribunale di Cagliari, Giuseppe Pintori, il procedimento per la morte di Letizia Trudu, la bambina uccisa nelle acque di Santa Margherita di Pula dalle eliche dello yacht dal quale si era tuffata. Nella prima udienza si sono costituite le parti civili: i nonni e gli zii della piccola.
A rischiare di finire a processo sono il padre della bimba, Andrea Trudu, 48 anni di Assemini, e il comandante dello yacht, Maurizio Loi, 59 anni di Serdiana, ex campione di windsurf: per entrambi il pubblico ministero aveva sollecitato in rinvio a giudizio al termine delle indagini preliminari. Difesi dagli avvocati Massimiliano Carboni e Leonardo Filippi, Trudu e Loi sono accusati di omicidio colposo, in più il comandante dell’imbarcazione è indagato per la violazione di alcune norme che regolano la navigazione.
La bambina era rimasta uccisa dalle eliche dello yacht nel luglio dello scorso anno, dopo essersi tuffata assieme al padre e alla sorella. Secondo l’accusa, il papà avrebbe dato il via libera alla figlia di buttarsi in mare sebbene la barca avesse i motori ancora accesi. La prossima udienza è stata fissata per il 17 gennaio 2017.