Uno studente universitario è indagato dalla Direzione distrettuale antiterrorismo di Cagliari per il rogo della bandiera italiana avvenuto la sera del 6 novembre scorso sulla scalinata del Bastione di Saint-Remy. Era successo nella prima giornata di coprifuoco a causa del Covid, quando erano entrate in vigore le norme che limitavano la
circolazione delle persone. Un gruppetto di giovani aveva raggiunto il monumento dopo le 22, infrangendo la regola sulla mobilità e dato fuoco al Tricolore. Sul posto erano poi intervenuti i vigili del fuoco e la polizia, ma i tre erano già fuggiti.
La Digos quindi avviò le indagini sull’episodio, recuperando i video delle telecamere della zona. E questa mattina gli agenti hanno fatto una perquisizione nell’hinterland di Cagliari, nell’abitazione di un giovane militante dell’area antagonista e indipendentista. Il ragazzo – difeso dalle avvocate Marcella Cabras e Giulia Lai – è indagato per la distruzione della bandiera italiana, vilipendio, danneggiamento e accensione di roghi. Il fascicolo è affidato al sostituto procuratore della DdaT, Danilo Tronci. Gli investigatori cercavano materiale informatico, audio, video o testuale riconducibile all’azione dimostrativa al Bstione.