Autorità portuale di Olbia: a casa Sanciu, il commissario con la terza media

Fedele Sanciu non è più il commissario dell’Autorità portuale di Olbia: ieri scadevano i suoi tre mesi di mandato e il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, non lo ha riconfermato. I poteri sono stati assegnati al comandante della Capitaneria, il controammiraglio Nunzio Martello.

Sanciu, dunque, chiude la sua brevissima parentesi all’Autorità portuale di Olbia, una carica che lo fatto finire sul registro degli indagati proprio insieme a Lupi, per la presunta manca di titoli. Sanciu, ex senatore ed ex presidente della Provincia di Olbia-Tempio, ha la terza media, e per questo contro di lui l’ex consigliere provinciale Andrea Viola (Pd) aveva presentato un esposto da cui è nata l’indagine della Procura di Tempio. Di ieri la notizia sulla perquisizione nella casa di Sanciu, per un’altra inchiesta ancora, sulla gestione di alcune società immobiliari.

Autorità portuali del nord Sardegna e di Cagliari collegate da un destino comune: al comando dei due enti ci sono due commissari che arrivano dalla Capitaneria di porto, Vincenzo Di Marco per il capoluogo dell’isola, e da oggi Nunzio Martello per Olbia, Porto Torres e Golfo Aranci. Authority legate anche dalle inchieste in corso. L’ultima arriva dalla Procura di Tempio: aperto un fascicolo sulla nomina di Sanciu da parte del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Nei documenti in Procura, in seguito all’esposto presentato dal consigliere comunale di Golfo Aranci Andrea Viola, risultano sotto indagine Lupi e Sanciu.

Ma, replica il legale del commissario, non sarebbe stato recapitato a Sanciu alcun avviso di garanzia. Il problema non è nuovo: contestata la presunta mancanza di requisiti e qualifiche per l’incarico ricevuto dal ministro. Per lo stesso motivo Lupi era stato indagato per il porto di Cagliari: l’inchiesta era scattata dopo che Piergiorgio Massidda, per due anni presidente dell’Autorità portuale del capoluogo, era stato nominato commissario straordinario dell’ente. Il Consiglio di Stato, ribaltando una precedente sentenza del Tar, aveva stabilito che Massidda non aveva i requisiti per occupare la poltrona di presidente. Poi era arrivata la nomina di Lupi, successivamente ritirata dopo che il Consiglio di Stato aveva bocciato la richiesta di sospensiva della sentenza, in attesa della Cassazione, che decretava la fine del mandato, come presidente, di Massidda. Già avviato l’iter, lo ha comunicato il Ministero nelle scorse settimane, per la scelta dei nuovi presidenti: spetta a Comuni, Camere di commercio e Provincia indicare le terne che poi dovranno esser valutate dal ministro in accordo con la Regione.

 

 

 

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