Aurora e Leonardo sono i nomi preferiti dai neogenitori in Sardegna. Emerge dall’ultimo rapporto pubblicato dall’Istat sulla natalità e la fecondità in Italia nell’arco del 2018. In tema di nuovi nati tuttavia in Sardegna non c’è da gioire. L’Isola infatti risulta all’ultimo posto tra le venti Regioni italiane per livello di fecondità: 1,02 figli per donna contro una media nazionale di 1,29 figli all’anno.
In generale l’Italia è un Paese malato di “bassa natalità”. Dal 2008 il numero di nuovi iscritti all’Anagrafe è calato di 140mila unità, rispetto al 2017 invece i nuovi nati sono stati 18mila in meno. Un calo che riportato a livello regionale si traduce in un calo delle nascite pari al 30 per cento negli ultimi dieci anni.
Avanza anche l’età in cui le donne decidono di avere figli. Le regioni del Centro sono quelle che presentano il calendario più posticipato (32,3 anni). Le madri residenti del Lazio, infatti, insieme a quelle della Basilicata e della Sardegna, hanno un’età media al parto pari a 32,5 anni.
A livello statistico risalta anche il dato sul rapporto sui nuovi genitori: in un caso su tre non sono sposati. Le nascite che avvengono fuori del matrimonio aumentano di oltre 29mila unità rispetto al 2008, raggiungendo i 141.979 nati. La quota più elevata di nati da genitori non coniugati si osserva nel Centro (38,1%), seguito dal Nordest (35,5%) e dal Nord-ovest (34,5%). Tra le regioni del Centro spicca la Toscana (40,8%) mentre tra le regioni del Nord-est la proporzione più alta si registra a Bolzano (46,5%, il valore più alto a livello nazionale). Il Mezzogiorno presenta generalmente incidenze molto più contenute (25,8%), con le percentuali più basse in Basilicata (20,7%) e Calabria (21,1%). Il valore della Sardegna (42,7%) supera invece anche la media del Centro-nord. An.De
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