Attentato a figlia del sindaco di Orotelli, arrestato l’ex marito

Svolta nelle indagini per l’attentato a Tania Marteddu, di 32 anni, la figlia del sindaco di Orotelli, Nannino Marteddu, a cui a fine settembre era stata incendiata l’auto assieme alle vetture di tre carabinieri del paese. Oggi è stato arrestato l’ex marito della donna, Giovanni Pes, di 39, di Orotelli. Il movente dell’intimidazione è legato a un motivo passionale e non quindi all’attività amministrativa del padre. Secondo l’accusa, la notte del 28 settembre l’uomo avrebbe dato alle fiamme i mezzi parcheggiati vicino alla caserma. Nei suoi confronti il gip del tribunale di Nuoro ha emesso un ordine di custodia cautelare. Pes è, infatti, ritenuto responsabile di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie. L’arresto è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia di Ottana che hanno trasferito l’uomo nel carcere nuorese di Badu ‘e Carros.

Fondamentali per l’arresto di Giovanni Pes sono state le telecamere piazzate in via Vittorio Emanuele, luogo dell’attentato incendiario. La pista passionale, solo sussurrata all’indomani dei fatti, è così diventata realtà. L’azione del 28 settembre scorso, infatti, è solo l’ultima di una serie di atti persecutori che l’uomo ha messo a segno nei confronti di Tania Marteddu nell’arco dell’ultimo anno, da quando cioè la donna ha scelto di mettere fine al matrimonio durato cinque anni e da cui, quattro anni fa, è nato un bambino. In questo arco di tempo la figlia del sindaco è stata vittima di continue minacce e pedinamenti da parte dell’ex marito. Azioni che la 32enne ha sempre denunciato alle forze dell’ordine. Nella notte tra l’1 e il 2 aprile scorso, Tania Marteddu e suo padre sono stati bersaglio di un primo attentato incendiario: distrutte l’Alfa Romeo della donna e l’auto del genitore, all’epoca candidato per il terzo mandato consecutivo alla guida del paese. E il voto di due mesi dopo lo vide infatti riconfermato sindaco. In quell’occasione si pensò che nel mirino ci fosse il primo cittadino e tutto il paese, con il sostegno dell’Anci, diede vita a una grande manifestazione di solidarietà nei suoi confronti. Ora, alla luce degli ultimi sviluppi, gli inquirenti non escludono che anche dietro quell’azione ci fosse l’ex marito della Marteddu. Il 28 settembre il nuovo, pesante atto intimidatorio, che ha coinvolto anche tre auto dei carabinieri. La stessa notte Pes è stato fermato e interrogato dai militari, poi, ai fini dell’arresto, è risultata determinante la visione dei filmati delle telecamere sistemate in zona. Tuttavia, continua a non essere chiaro il nesso tra l’incendio della vettura della donna e quello appiccato, con un innesco diverso, alle macchine dei carabinieri parcheggiate non vicino alla Peugeout della figlia del sindaco.

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