Sono saliti a sei gli arresti del composito mosaico ricostruito dalla Squadra mobile di Cagliari intorno agli attentati del 2022 a Cagliari e a Sestu, dove vennero bruciati rispettivamente la stazione Esso di viale Marconi e la Lancia Y di una donna. A venire fuori è prima di tutto l’esistenza di una banda di professionisti che ha avuto come punto di contatto uno dei cinque arrestati: si tratta di un 49enne del capoluogo che ha preso parte a entrambi gli atti incendiari.
Tutto è partito da un tablet rubato nel distributore e venduto a una studentessa di Cagliari da due bosniaci che erano un anello della catena. La Polizia non ha spiegato, per ovvie ragioni di riservatezza, quale sia stato l’elemento chiave che ha permesso di risalire ai mandanti degli attentati attraverso i due stranieri. È però certo che il cerchio si è chiuso.
L’ispiratore del rogo alla stazione Esso di viale Marconi è stato un carrozziere 33enne di Monserrato che un mese prima dell’attentato, avvenuto il del 14 aprile 2022, venne rinviato a giudizio perché inseriva banconote false da 50 e 20 euro nel distributore di carburante. Gli esecutori sono invece un 41enne di San Sperate e appunto il 49enne di Cagliari, i quali avrebbe agito su ordine del carrozziere che, a sua volta, decise di vendicarsi della denuncia subìta.
Stando alla ricostruzione della Polizia, la sera del 14 aprile i due esecutori rubarono altrettanti furgoni della ditta di rifiuti Econord, operativa a Quartucciu. Uno dei mezzi venne parcheggiato davanti all’ingresso del bar del distributore e poi dato alle fiamme; il secondo invece fu smontato col l’obiettivo di rivendere pezzi. iaci per rivenderlo
A fare da cerniera tra i due gruppi di attentatori è stato il 49enne di Cagliari, coinvolto anche nell’incendio della Lancia Y, avvenuto a Sestu il 27 dicembre 2022 ai danni di una donna. A Sestu entrò in azione anche un 53enne, ugualmente arrestato. Il mandante, pure lui finito in manette, è stato invece un commerciante di legna, di 52 anni, dove lavorava la proprietaria della vettura. In questo caso, sempre secondo le verifiche della Squadra mobile, all’origine dell’attentato ci sono stati attriti lavorativi.
Oggi gli investigatori della Mobile hanno portato in cella, con l’accusa di favoreggiamento, pure una 41enne, titolare del b&b dove soggiornava uno degli arrestati. Stando alle verifiche degli investigatori, la donna aveva informato il cliente sull’arrivo della polizia e sul fatto che gli agenti lo stessero cercando.