“La sicurezza dei cittadini è una priorità e con le scarse risorse di personale della polizia di Stato presenti in provincia di Sassari non si può pensare di continuare in questo modo”. Lo dice il segretario generale regionale del Silp Cgil, Alessandro Cosso: i sindacati di polizia esprimono preoccupazione e reclamano rinforzi dopo l’assalto armato di ieri sera alla Mondialpol nella periferia di Sassari, con una ventina di banditi in azione.
“Stigmatizziamo ciò che accaduto, l’ennesimo assalto alla sede della Mondialpol, dove sono stati esplosi numerosi colpi all’indirizzo di un equipaggio dei carabinieri. Cosa ci vuole ancora per convincere il dipartimento della Pubblica sicurezza che nella provincia di Sassari c’è un evidente e grave problema di sicurezza? Necessitano rinforzi urgenti e non certo bastano le due unità destinate alla Questura: basta i silenzi ci vogliono decisioni urgenti”.
“Quello che è accaduto ieri sera a Sassari è di una gravità inaudita. I colleghi sono sotto choc, ma fortunatamente stanno bene. Il parabrezza dell’auto di servizio ha resistito ai colpi di kalashnikov che i banditi hanno esploso contro di loro, solo per miracolo non ci è scappato il morto”, ha detto Eros Retanda, segretario generale provinciale Sassari del Nuovo sindacato carabinieri. “Questo episodio gravissimo evidenzia come una sola pattuglia non possa fronteggiare eventi del genere e come sia indispensabile potenziare il controllo del territorio, soprattutto in una terra in cui l’escalation criminale non arretra. Già nel mese di gennaio – dice Retanda – abbiamo inviato una nota al Comando generale illustrando la situazione del nucleo operativo radiomobile di Sassari, a corto di personale, con età media che rasenta i 48 anni e condizioni di lavoro logoranti dal punto di vista psicofisico. Serve una risposta immediata da parte dell’Esecutivo, affinché siano investite risorse per incrementare il capitale umano e potenziare quei reparti, come quello di Sassari, che urgono necessariamente di un potenziamento perché scarseggiano di personale. Ci solleva sapere che nessuno tra guardie giurate e colleghi dell’Arma abbia riportato conseguenze. Professionalità e fortuna hanno scongiurato il peggio, ma in strada non ci si può affidare solo alla fortuna”, conclude.