Sono state ritrovate stamattina nelle campagna di Orani, precisamente sul monte Gonare, le tre auto utilizzate ieri sera a Nuoro per la rapina milionaria che potrebbe aver fruttato ai 10 uomini del commando una cifra sotto i cinque milioni euro. Si tratta di una Seat Ibiza, un fuoristrada Freelander e un furgoncino Doblò. In queste ore nella zona è in corso una battuta degli uomini della Polizia e dei Carabinieri. Le indagini sono coordinate dal Procuratore della Repubblica di Nuoro Andrea Garau e dal sostituto Taddei.
Gli inquirenti danno la caccia ai malviventi ma anche alla talpa, perché è evidente che il commando ha agito con freddezza sulla base di informazioni precise. Il colpo è risultato troppo perfetto. Il primo particolare saltato all’occhio degli inquirenti è stata la tempestività dei rapinatori: in via Dessanay alla periferia di Nuoro a due passi dal carcere di Bad’e Carros: il commando formato da almeno dieci uomini è entrato in azione appena i soldi sono stati scaricati dal portavalori e prima che finissero nel caveau. Ovvero, giusto nel momento in cui i denari erano “scoperti“. Ma la lente di ingrandimento di chi ha in mano le indagini è puntata anche sulla cooperativa di Vigilanza Sardegna per vedere se siano state rispettate tutte le misure di sicurezza previste per quell’attività delicatissima che è il trasporto di valori. Secondo i primi riscontri, infatti, i soldi sono stati trasportati dalla sede della Banca d’Italia a Cagliari sino a Nuoro con cassette di legno e non utilizzando gli speciali contenitori che avrebbero macchiato indelebilmente le banconote in caso di effrazione. La Questura dovrà ora verificare se vi siano state violazioni previste dalla normativa: in caso positivo potrebbe scattare la sospensione della licenza.
Maria Giovanna Fossati