Asili nido, in Sardegna record di copertura dei posti: è la prima regione del Mezzogiorno



Il report sui servizi educativi per l’infanzia. In Sardegna copertura dei posti superiore alle altre regioni del Sud ma ancora lontani dai nuovi obiettivi europei

L’Istat ha aggiornato il report sullo stato dell’arte dei servizi educativi per l’infanzia, relativo agli anni 2022/2023. A livello nazionale i posti disponibili nei nidi, nelle sezioni primavera e nei servizi integrativi, hanno raggiunto una copertura con una media di 30 posti ogni 100 bambini residenti da 0 a 2 anni. La Sardegna da questo punto di vista ha numeri superiori alle altre regioni del sud con una copertura del 35,2% di copertura per i bambini tra 0 e 2 anni. Così non solo supera l’obiettivo minimo del 33% fissato dall’Unione Europea, ma si posiziona come l’unica realtà del Mezzogiorno a raggiungere questo traguardo.

Il confronto con regioni come Umbria, Emilia-Romagna e Toscana, che vantano coperture sopra il 40%, ci vede indietro ma se il raffronto viene fatto con Sicilia, (13,9% e Campania (13,2%) i numeri sono decisamente a favore della nostra isola. Bisogna ricordare, infine che il nuovo limite fissato dall’Unione Europea è del 45% di occupazione e questo ci vede ancora lontani.

Il sistema educativo sardo si caratterizza per un modello di gestione mista, che vede una leggera prevalenza del settore privato su quello pubblico, 3506 strutture contro 5248 private.

La spesa per nidi e sezioni primavera per il 28,4% è a carico dei nidi comunali a gestione diretta, per il 45,3% nidi comunali a gestione affidata a terzi, per il 16,4% nidi privati con riserva di posti e per il 9,4% grazie a contributi alle famiglie per la frequenza di nidi pubblici o privati. Il rapporto educatore bambini è di 1 a 5 tra 3 e 12 mesi. Di 1 a 8 tra 1w e 24 mesi, di 1 a 10 tra 24 e 36 mesi e 1 a 10 anche per la sezione primavera.

Massimo Sechi

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