Arte e creatività a bordo di un trattore: l’uomo che disegna sui campi di grano

“Dritto, destra, sinistra, avanti, indietro. Stop”. Indicazioni precise per disegnare linee rette, curve, deviazioni, punti. E un drone, ultima innovazione tecnologica per guardare dall’alto il risultato. Così lavora Luigi Serra, 49 anni nato e residente a Villaspeciosa, 2.500 abitanti a mezz’ora da Cagliari,  da quando, un giorno di qualche anno fa, gli è venuta in mente l’idea di creare.

Non su un foglio di carta ma su enormi distese di grano. Composizioni semplici e più complesse che realizza grazie all’aiuto dei proprietari dei terreni che si rendono disponibili e a un operaio che di volta in volta si mette a disposizione per seguire le sue direttive a bordo di una mietitrebbia. Arte o semplice voglia di fare? L’ultima opera risale a due giorni fa: è una rappresentazione di ‘Stickman’, una figura fatta di elementi essenziali a formare un corpo umano. Da quando l’ha pubblicata sui social, la fotografia rimbalza di bacheca in bacheca.

Luigi come nasce questa idea di disegnare sul grano?

“Non lo so, è uscita così dalla mia testa senza un perché. L’arte mi ha sempre appassionato, fin da piccolo. Per un periodo ho fatto anche lo scultore ma non ho studiato: ho la licenza media e sono un autodidatta nel settore”.

Come ha realizzato quest’ultimo disegno?

“Grazie all’aiuto di Mauro Sarais, proprietario del terreno, e di Maurizio Murtas che si è messo alla guida della mietitrebbia. Lui era il mio pennello, io gli indicavo di volta in volta la direzione da seguire aiutandomi con un drone. Alla fine è venuto fuori un disegno lungo 200 metri e largo 240”.

Ha fatto altre opere del genere? 

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“Sì, a maggio 2020 ho realizzato un rosario per ricordare un ragazzo scomparso. In questo caso però si tratta di un’installazione lunga 150 metri realizzata con ottanta rotoballe di fieno. Di recente invece sempre con la stessa tecnica abbiamo creato una chiave in un campo a Villamassargia: un augurio per le riaperture dopo il lockdown causato dal Coronavirus”.

Ha dei committenti?

Magari, sarebbe bello poterci guadagnare qualcosa ma non saprei proprio da dove iniziare. Ci vorrebbe un manager (ride). Smetterei subito di prendere il reddito di cittadinanza che reputo una vergogna perché io nella mia vita ho sempre lavorato, per lungo tempo ho avuto un’impresa edile. Poi sono stato sfortunato e il lavoro è mancato. Può capitare purtroppo, è quasi una depressione ma ho sempre voglia di fare e per l’arte farei tutto, anche disegnare nel deserto. Per il momento ringrazio gli agricoltori e gli allevatori che mi danno la loro disponibilità. Sono persone speciali”.

Andrea Deidda

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