Altri due arresti per l’italiano ucciso in Brasile. In manette anche un poliziotto

Tre arresti per l’omicidio del 42enne Enzo Albanese, avvenuto a Natal in Brasile, il 3 maggio scorso. La Polizia brasiliana, che ha fermato l’ex moglie di Pietro Ladogana, arrestato cinque giorni fa a Roma e ritenuto il mandante, ed un appartenente alla Policia Militar, di cui non è stato reso noto il nome, ha lavorato a contatto con i Carabinieri del comando provinciale di Nuoro, della Compagnia di Siniscola e con la Procura della Repubblica nuorese. L’attività in Italia è stata coordinata dal sostituto procuratore nuorese Andrea Vacca. Le indagini sono state coordinate in Italia dalle autorità nuoresi perché i familiari di Albanese, che vivono a Budoni 10 mesi all’anno, il 6 maggio scorso hanno denunciato l’omicidio nella locale stazione dei Carabinieri.

L’operazione è stata denominata “Pedra de Fogo” in riferimento al nome Pietro (Ladogana, ndr) e fuoco, perché i sospettati hanno ammazzato a colpi di arma da fuoco colui che, in Brasile, stava denunciando un gruppo criminale organizzato ed esperto in materia di truffe e riciclaggio. Sempre la Polizia brasiliana ha, inoltre, sequestrato 145 mila euro in contanti e cinque auto di lusso, fra cui una Toyota Corolla come con cui i sicari si sono allontanati dopo aver freddato Albanese. Il mandante dell’omicidio, ha rivelato la Polizia brasiliana, era a capo di una organizzazione che amministrava almeno 10 imprese di facciata, dislocate in varie città, e utilizzate principalmente per l’attività di riciclaggio di denaro sporco. Secondo gli inquirenti Albanese un mese prima della sua morte aveva scoperto l’attività illegale di una di queste imprese e aveva denunciato il fatto alle autorità brasiliane.

 

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